Grosseto, 23 febbraio 2012 - E ora gli indagati per il naufragio della Costa Concordia sono nove. Ai due già nel registro (il comandante Francesco Schettino e l'ufficiale Ciro Ambrosio) si aggiungono altre sette persone. Si tratta di quattro ufficiali che quella notte erano sulla nave e di tre dipendenti della compagnia. Nove dunque le persone che dovranno rispondere ora della tragedia costata ormai oltre venti vite tra cui una bambina di cinque anni, Dayana Arlotti. Nove persone sulle quali si concentrano le indagini della procura, in attesa dell'incidente probatorio, con l'apertura della scatola nera il prossimo 3 marzo.
La procura di Grosseto ha fatto notificare i nuovi avvisi di garanzia al comandante in seconda della nave,Roberto Bosio, agli ufficiali in plancia Silvia Coronica, Salvatore Ursino, Andrea Bongiovanni. A terra e' stato
invece coinvolto il vertice dell'unita' di crisi che sovrintende alla flotta di Costa spa, e vi risultano indagati Manfred Ursprunger, vicepresidente esecutivo della compagnia nonche' responsabile 'fleet operation', piu' Roberto
Ferrarini, capo dell'unita' di crisi, e Paolo Parodi, fleet superintendent della nave.
In particolare, i due ufficiali di plancia Silvia Coronica e Salvatore Ursino sono stati indagati dalla procura di Grosseto perche' al momento dell'urto contro gli scogli del Giglio erano al fianco del comandante
Francesco Schettino ed eseguirono con lui la manovra di avvicinamento all'isola che causo' il naufragio. Anche loro, come Ciro Ambrosio, gia' indagato, sono accusati di concorso con Schettino per i reati di omicidio plurimo
colposo e naufragio. Gli inquirenti ipotizzano che nessuno fece notare a Schettino l'errore nella rotta.
I carabinieri della polizia giudiziaria hanno recapitato gli avvisi di garanzia a Trieste, Genova, Messina, Ventimiglia.
Il comandante in seconda Roberto Bosio non era in plancia durante lo scontro con gli scogli, ma per la procura vi si reco' pochi minuti dopo e affianco' Schettino per tutte le fasi successive. Silvia Coronica e Salvatore Ursino - come peraltro il gia' indagato Ciro Ambrosio - sono ufficiali che, sempre per i pm, assecondarono le manovre di Schettino verso il Giglio, fino alla rotta calcolata male, sia in ordine alla distanza dagli scogli, sia per la velocita' tenuta dalla nave. Andrea Bongiovanni e' l'ufficiale che tiene le prime comunicazioni con la capitaneria di porto e riporta che a bordo ''c'e' un black out'', senza dire delle gravi avarie.
Omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorita' marittime: queste le principali accuse agli ufficiali. Ai responsabili dell'unita' di crisi vengono imputate carenze nella gestione delle fasi emergenziali. Ferrarini e' il manager di Costa Crociere con cui il comandante della Concordia Francesco Schettino parlo' ripetutamente dopo l'impatto della nave con gli scogli.
L'individuazione dei nuovi indagati scaturisce da un lungo confronto tra i magistrati inquirenti, durato alcuni giorni, sulle testimonianze raccolte. Una 'discussione' che si e' rivelata capace di imprimere all'inchiesta un nuovo impulso rispetto alle prime intenzioni. Inizialmente, in procura ipotizzavano un numero di due, massimo tre nuove iscrizioni, e, sembra, solo relativamente al personale dell'unita' di crisi.
Ma poi i pm hanno deciso di coinvolgere anche parte degli ufficiali di bordo presenti in plancia accanto a Schettino quando la nave e' andata a urtare contro gli scogli. Ufficiali che c'erano anche quando, per lungo tempo - anche rispetto alla gravita' dell'avaria - non furono dati ne' l'allarme generale ne' l'ordine di abbandono della nave.
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