Grosseto, 8 marzo 2012 - «Far politica nel Pd? In Toscana fa bene… alla salute! Ne è esempio la Asl 9 di Grosseto dove, dopo l’assunzione dell’assessore provinciale come dirigente, sono freschi di nomina due nuovi primari che sono l’uno ex segretario comunale del Pd a Grosseto, l’altro ex capogruppo Pd in Consiglio comunale sempre nel capoluogo maremmano. Mica male». Arriva con le punture dell’ironia, il commento dei Consiglieri regionali del Pdl Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità), Andrea Agresti e Alessandro Antichi alle nuove nomine per alcuni primariati effettuate dalla Asl 9 di Grosseto.
«Non mettiamo certo in discussione la validità dei titoli di questi professionisti – chiariscono gli esponenti del Pdl che, comunque, hanno già formalmente richiesto alla Asl 9 di poter visionare i verbali – ma il segnale politico resta ed è chiaro: in Toscana far politica nel Pd non nuoce certo alla salute. Men che meno a quella di chi proprio sulla salute fonda la propria carriera».
Nel caso specifico si tratta di due neoprimari: Valerio Pizzuti – nuovo primario di Urologia all’ospedale Misericordia di Grosseto, attualmente consigliere provinciale Pd e, nella scorsa legislatura, capogruppo Pd in consiglio comunale a Grosseto – e Massimo Alessandri – nominato alla guida del primariato di Medicina interna al Sant’Andrea di Massa Marittima, attualmente capogruppo del Pd in Provincia di Grosseto nonché ex segretario comunale del Pd proprio a Grosseto. Due casi ma non isolati, visto che a far loro da precedente c’è stata, nell’ottobre scorso, l’assunzione in ruolo amministrativo con posizione di dirigente dell’assessore della Provincia di Grosseto Patrizia Siveri (Pd): «In quel caso – ricordano Mugnai, Agresti e Antichi – il risultato è stato quello di farle superare la situazione di incompatibilità cui era soggetta come dipendente e amministratore del medesimo ente, la Provincia. Ora, con queste due nuove nomine, siamo da capo. Ci sembra evidente – attaccano – che una simile condotta dimostra che la sanità toscana è utilizzata come perfetta macchina di gestione del potere e del consenso. E’ un comparto che assorbe i tre quarti dell’intero bilancio regionale e che impiega direttamente 1 toscano ogni 72 cittadini. Tra i quali anche questi due nuovi primari».
Ora il Pdl lancia un appello chiaro e semplice: «Basta! E’ l’ora di finirla con la sanità asservita alla politica. I fatti testimoniano che non tutti, anche in posizioni apicali, hanno ancora capito che la contrazione delle risorse imporrebbe una gestione della sanità che abbia come unico, vero obiettivo la capacità di offrire ai cittadini servizi sanitari di qualità, senza usare l’apparato come ammortizzatore sociale, volano economico o macchina di potere piegata agli interessi della peggior politica».
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