Grosseto, 20 luglio 2012 - INCIDENTE PROBATORIO - Domani al Teatro Moderno di Grosseto si terrà la seconda udienza nell'ambito dell'incidente probatorio disposto nell'inchiesta sul naufragio della Costa Concordia, naufragata lo scorso 13 gennaio all'Isola del Giglio. Sono convocate oltre 3 mila parti offese. Ma l'udienza per mettere a confronto i risultati delle perizie sulla scatola nera della Costa Concordia si
concluderà in un nulla di fatto. L'incidente probatorio necessita di altro tempo e quindi domani saranno semplicemente notificati il rinvio e la data della nuova udienza. I quattro periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari, Valeria Montesarchio, hanno ufficialmente chiesto al tribunale di Grosseto una proroga. La scatola nera contiene i dati di viaggio e le conversazioni della plancia di comando della nave naufragata al Giglio il 13 gennaio.
I DISPERSI - I corpi dei due dispersi, nel naufragio della Costa Concordia, sono molto probabilmente "incastrati sotto le lamiere" del relitto e saranno raggiungibili solo dopo il raddrizzamento della nave. E' quanto spiega Ennio Aquilino, ingegnere e comandante dei vigili del fuoco di Grosseto. Aquilino fa anche parte, per conto del ministero dell'Interno, dell'osservatorio che si è insediato sull'isola del Giglio, dove la nave è naufragata il 13 gennaio.
"Noi avremmo francamente voluto riconsegnare tutte le vittime all'affetto dei congiunti", sottolinea Aquilino. "Abbiamo individuato con buona approssimazione le due vittime però non sono attualmente raggiungibili fino al raddrizzamento della nave perché sono proprio incastrati sotto le lamiere. E' chiaro che, almeno per quelle che sono le nostre supposizioni, fino a che non spostiamo la nave, non avremo contezza di questo", precisa Aquilino. I corpi ancora da recuperare, delle 32 vittime del naufragio, sono quelli di Maria Grazia Trecarichi e Russel Rebello.
RIMOZIONE RELITTO - I tempi dei lavori per la rimozione sulla Costa Concordia, fin qui, "sono totalmente rispettati", ha precisato Ennio Aquilino."Stiamo valutando lo stato di avanzamento dei lavori -afferma Aquilino, cha fa parte dell'osservatorio anche per conto del Ministero dell'Interno- e per ora i tempi previsti sono totalmente rispettati. Per tanto si conta entro la fine di agosto di terminare la messa in sicurezza della nave con quattro cavi tenditori che consentiranno di bloccare la nave. Questo -conclude Aquilino- consentirà il prosieguo dei lavori per il successivo raddrizzamento e poi l'allontanamento".
I COMPENSI DI SCHETTINO - No della procura di Grosseto alla richiesta, avanzata dal Codacons, di sequestrare all'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, i compensi da questo percepiti per le interviste rilasciate ai mass media. "A tempo di record - si legge in una nota dell'associazione dei consumatori - la Procura della Repubblica di Grosseto ha risposto all'istanza del Codacons con la quale si chiedeva il sequestro dei compensi percepiti da Francesco Schettino per le interviste ai mass media. In particolare l'associazione, dopo l'esclusiva rilasciata dal comandante della Costa Concordia al programma Mediaset 'Quinta colonna', per la quale si e' parlato di un compenso compreso tra i 50 e i 57mila euro che ha portato all'insurrezione il popolo del web, aveva chiesto alla Procura di sequestrare cautelativamente i soldi percepiti da Schettino, come forma di garanzia per i parenti delle vittime del naufragio, che attendono di essere risarciti per la tragedia subita". Il Procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, "ha risposto all'istanza del Codacons - dichiara Carlo Rienzi, presidente dell'associazione - disponendo il non luogo a procedere 'rilevato come l'istituto del sequestro conservativo e' applicabile, in presenza dei requisiti di legge, solo una volta esercitata l'azione penale'". Con questa decisione, rileva Rienzi, "si allontanano sempre di piu' le possibilita' per i parenti delle vittime e per i naufraghi di ottenere un risarcimento dal comandante Francesco Schettino".
IL SINDACO ORTELLI - "L'acqua è anche più trasparente degli altri anni" e il disastro ambientale sembra orami scongiurato. Lo afferma Sergio Ortelli, sindaco dell'isola del Giglio, colpita dal naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio. "La stagione che era iniziata con molte difficoltà si sta riprendendo". "Tutti gli esami che
conduciamo sulle acque, diverse volte al mese, non indicano la presenza di sostanze tossiche o pericolose", spiega poi Marcello Mossa Verre dell'Agenzia per la protezione ambientale della Toscana. I problemi potrebbero
nascere quando si procederà a riportare la Costa Concordia in assetto di navigazione per poi preparla all'ultimo viaggio verso la demolizione. "La nave potrebbe collassare", dice preoccupato il sindaco.
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