Grosseto, 12 settembre 2012  -  Secondo la perizia depositata ieri al tribunale di Grosseto, la manovra successiva all'urto della Costa Concordia con gli scogli dell'isola del Giglio fu possibile "per le circostanze e non per la volontà" del comandante Francesco Schettino. E' quanto anticipa 'La Stampa': "l'aver messo tutta la barra a dritta..... avrebbe potuto anche comportare che la nave dirigesse verso il largo (alti fondali), con probabili
conseguenze peggiori di quanto si è poi verificato nella realtà".

 

E ancora: "Affermare di aver messo la barra a dritta per andare su bassi fondali basandosi su elementi sconosciuti è un errore". La casualità che ha impedito l'inabissamento totale - e non la manovra di Schettino - risponde al quesito numero 28 dei periti: "Le circostanze e non la volontà hanno reso efficace quell'unico
ordine".

 Fonte TMNews