Grosseto, 21 settembre 2012 - Migliorare le capacità diagnostiche grazie all'olfatto dei cani, applicando le capacità dei quadrupedi per individurare pazienti con tumore alla prostata. E' questo il progetto che coinvolge cani del Centro cinofilo nazionale di Grosseto. Al momento gli studiosi e i veterinari stanno addestrando due esemplari di pastore tedesco e pastore belga a riconoscere l'urina di pazienti malati.
Non avranno i camici bianchi e nemmeno uno stetoscopio appeso al collo, ma i cani, e' l'auspicio, potrebbero presto essere degli utili collaboratori dei medici nella diagnosi del tumore alla prostata. Il progetto e' stato presentato nel corso del 19/o Congresso nazionale degli urologi, a Genova fino a sabato. Lo studio, appena partito, e' condotto da Gianluigi Taverna dell'Istituto clinico Humanitas in collaborazione con il Tenente colonnello Lorenzo Tidu del Centro militare veterinario dell'Esercito e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa.
Ma come funziona lo studio? ''L'urina degli uomini malati - prosegue Taverna - ha un odore particolare e specifico che cani addestrati sono in grado di percepire e riconoscere. I primi studi risalgono al 1996 e grazie all'esperienza di diversi ricercatori le osservazioni sono oggi solide scientificamente e molto incoraggianti. I cani addestrati in questo studio sono quelli usati nella ricerca delle mine e per le loro caratteristiche hanno dimostrato di avere un successo del 100%.
© Riproduzione riservata