Grosseto, 27 novembre 2012 - Li hanno chiamati sciacalli e avvoltoi. Rompendo in pratica il filo sottile che li continuava a tenere uniti dopo tante polemiche. Questa volta, però, gli ambientalisti del Wwf sono davvero arrabbiati. Se la sono presa con tutti quei cacciatori che, durante le ore successive alla tremenda alluvione che ha colpito la zona sud della provincia di Grosseto, hanno caricato il fucile e sono andati nelle zone allagate per sparare. Ad anatre e fagiani, soprattutto. Ma anche a tutti gli altri volatili che non avevano più tane in cui nascondersi oppure cibo da mangiare.
Fabio Cianchi, responsabile provinciale del Wwf ci va giù duro: "Nonostante sia vietato cacciare sul territorio alluvionato, come in quello ricoperto da neve - ha detto - molti “sciacalli umani” hanno girovagato in lungo e in largo alla ricerca di prede facili. Forse sarebbe stato meglio incontrarli con una pala in mano o con una parola di conforto per le persone coinvolte nella tragedia, o forse ci sarebbe bastato sapere che rispettavano la legge". Già da lunedì pomeriggio, quando il cielo aveva dato un po’ di tregua ad Albinia e Marsiliana, nella zona di Camporegio si sentiva sparare. Mentre a due passi c’era gente che aveva perso tutto.
"Quello che mi dispiace è che le associazioni venatorie non hanno denunciato tutte queste nefandezze - ha proseguito Cianchi -. Prima la nevicata, poi il fuoco e la siccità. La Provincia e gli Atc non hanno mai pensato che forse sarebbe stato meglio bloccare, in quei determinati periodi dell’anno, la caccia. E adesso l’ennesimo scempio che prosegue anche in un periodo dove ci sarebbe da pensare ad altro invece che sparare ad animali indifesi".
L’alluvione della "povera gente", come disse Luciano Bianciardi, che adesso si accanisce anche con gli animali, quindi. "Chiediamo alle guardie di controllo venatorio - ha concluso Cianchi - di intensificare i controlli nelle zone colpite dall’alluvione".
La Maremma "piegata", accoglie anche due buone notizie. Che riguardano la Laguna di Orbetello: lo sversamento di idrocarburi che era stato visto scorrere nel canale Fibbia, che collega l’Albegna con la Laguna, è stato bonificato e anche il contenitore con i filtri della nafta che stava galleggiando in acqua ormai da troppi giorni è stato portato via dalla ditta Orlandi di Talamone, quella che sta lavorando da mesi per la bonifica della Costa Concordia insieme alla Titan Micoperi.
Ma non solo: i risultati delle analisi chimiche ed ecotossicologiche effettuate da Arpat, dimostrano chiaramente che la Laguna di Orbetello non è inquinata. Sono infatti risultati negativi i campioni effettuati effettuati il 19 e 20 novembre, in base ai quali non risulta alcun inquinamento da idrocarburi di origine petrolifera. Negativo anche il test di tossicità acuta che è stato effettuato nelle acque lagunari con batteri bioluminescenti (cioè batteri che muoiono in presenza di agenti inquinanti) e il risultato ha mostrato totale assenza di tossicità. Un primo passo verso la normalità.
di Matteo Alfieri
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