di Cristina Rufini
Grosseto, 24 luglio 2013- Rumore. Indagini di questo tipo fanno sempre rumore, per quanto gli investigatori cerchino di lavorare nel silenzio più assoluto. Basta accostare la parola "parroco" a "molestie sessuali".
Purtroppo, però, qui non si vola di fantasia. Da alcuni mesi, infatti, alla Procura di Grosseto è stato aperto un fascicolo per fare luce su episodi di molestie sessuali su due bambine. E fin qui, purtroppo, dobbiamo dire niente di nuovo sotto il sole, anche per quanto riguarda la "tranquilla" Maremma. Si fanno contorni più oscuri se le stesse accuse sono mosse contro un religioso. Nella fattispecie un parroco della provincia di Grosseto.
La vicenda dagli aspetti ancora non proprio chiari, è cominciata alcuni mesi fa. Poco dopo l’inizio dell’anno. Alla questura è arrivata una denuncia da parte dei genitori delle due adolescenti che frequentavano la parrocchia dove il religioso si trovava da alcuni anni - diciamo "si trovava" perché al momento non è più lì - denunce che raccontano di molestie.
Di attenzioni che comunque sono state ritenute morbose, tanto da spingere a mettere tutto nero su bianco e farne partecipi magistratura e forze dell’ordine. Gli accertamenti sono ancora in piena fase preliminare. Dagli ambienti investigativi vaghe conferme e generici: "Stiamo cercando di appurare se i fatti sono andati come ci sono stati raccontati". Comprensibile la prudenza in questi casi.
La necessità di muoversi "sotto traccia". Ma quando si comincia a indagare, a farsi raccontare fatti ed episodi qualcosa sfugge sempre al controllo. Nel palazzo di viale Monterosa, il fascicolo di indagine è stato aperto tra marzo e aprile scorsi. Su un parroco che si sarebbe "approfittato", con molestie, di due bambine. Molti di più gli elementi in mano agli investigatori sui quali, però, c’è il massimo riserbo. Di certo, il parroco in questione non si trova più al suo posto. Un provvedimento cautelare probabilmente sentito come necessario in attesa di avere un quadro della situazione un po’ più preciso.
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