Grosseto, 30 dicembre 2013 - DA UNA PARTE i lupi. Dall’altra gli allevatori. Esasperati come non mai dai continui attacchi alle greggi che stanno decimando la produzione. Intaccando pericolosamente anche tutta la filiera che nasce da un allevamento: ovvero la vendita del latte, ma anche della carne e soprattutto da tutti i derivati. E se i lupi sono (giustamente) una specie protetta, anche gli allevatori lo stanno diventando. Un mondo che fino a dieci anni era uno dei motori propulsivi dell’economia maremmana, adesso rischia di scomparire.
Coldiretti scende in campo. Lo fa come al solito in punta di piedi, ma prendendo una posizione netta. «Il perdurare di questa situazione — dice Francesco Viaggi, presidente provinciale di Coldiretti — è ormai difficilmente sopportabile. Non solo per le povere pecore ma per tutta la filiera. E’ comprensibile la disperazione di quello che ha un allevamento e alla fine perde tutto».
Viaggi spiega meglio, condannando naturalmente gli episodi di queste ultime settimane, ovvero i cinque casi di carcasse di lupo (o ibrido) che sono state abbandonate nelle piazze dopo essere state uccisi a fucilate. «Sono episodi che condanniamo — prosegue Francesco Viaggi — anche perché non ci possiamo fare giustizia da soli. Ma tutti devono capire il grado di disperazione di chi non ha più nulla. Comunque facciamo un appello alla calma e che pian piano si riesca ad arrivare ad una soluzione non cruenta».
Proprio per questo Coldiretti ha aderito ai progetti della Provincia, Ibriwolf e Medwolf, che cercando di mitigare un fenomeno grave e di difficile risoluzione. «Ci è sembrato il modo migliore — prosegue Viaggi — per mitigare il contrasto tra le esigenze degli ambientalisti e dell’allevatore. Purtroppo dobbiamo ancora vedere i frutti di questo impegno».
Chiude con un auspicio: «La politica? Ci siamo sentiti in questi giorni con l’assessore Rossi e devo dire — chiosa Francesco Viaggi — che tutti stanno lavorando per risolvere il problema. Sono positive anche le parole dei parlamentari locali, Luca Sani e Monica Faenzi, che si sono spesi molto per cercare di arrivare ad una soluzione. Sicuramente bisognerà studiare una normativa diversa, che regoli da una parte la crescita di questi predatori e tuteli anche gli allevatori. Che ormai solo allo stremo».
Matteo Alfieri
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