Grosseto, 6 febbraio 2014 - Carenza dei posti letto, organico ridotto e fallimento dell'organizzazione per intensità di cure. Sono questi i principali elementi di criticità della sanità grossetana evidenziati ancora una volta da Nursing Up (il sindacato degli infermieri italiani) e Usb (Unione sindacale di base).
"Siamo costretti - sottolineano Nursing Up e Usb - ad esternare, anche fuori dai tavoli di contrattazione, le problematiche inerenti l’erogazione dei servizi sanitari della Asl 9. La dirigenza aziendale continua a dimostrarsi sorda ai ripetuti segnali di malcontento che serpeggiano tra i lavoratori, con ricadute non certo positive per la corretta erogazione dei servizi e la salvaguardia dei diritti dell’utenza. La priorità dei dirigenti sembra, ormai, solo quella di primeggiare nelle valutazioni del MeS e del Sant'Anna, senza tener conto della qualità dell’assistenza e della centralità della figura del paziente-utente".
"L'organizzazione per intensità di cura - continuano - propagandata come la nuova frontiera dell’assistenza, dove il malato si trova ad esser al centro del percorso assistenziale, si è risolta con l’abolizione dei vecchi reparti specialistici e l’introduzione dei Setting, in cui la decisione di dove ricoverare il paziente dovrebbe essere determinata non dalla sua patologia, ma dal grado di complessità assistenziale. Nella realtà, tranne una cospicua riduzione di posti letto disponibili, nulla di quanto propagandato si è realizzato: le terapie intensive sono ancora divise tra Rianimazione e Utic, mentre l’Area chirurgica ha visto la nascita di due reparti di degenza differenziati, non dalla criticità bassa, media o alta dei pazienti, ma dalla gestione dell’intervento chirurgico".
Diminuiscono i posti letto e aumentano i disagi. "Per quanto riguarda poi l’Area medica - aggiungono - tutto sta naufragando a causa dell'indisponibilità di letti liberi. Questo costringe, sempre più spesso, gli operatori a collocare i nuovi degenti dove c’è posto, senza poter applicare alcun tipo di criterio valutativo che andrebbe a giustificare l’organizzazione per intensità di cura. Mentre si tagliano i posti letto da una parte, (siamo all’ultimo posto in Toscana e tra gli ultimi a livello nazionale, con 2,45 posti letto ogni 1000 abitanti, a fronte di una media che viaggia oltre i 4), dall’altra si decide di costruire un altro pezzo di ospedale, giustificando il tutto con le esigenze di un’organizzazione per intensità di cura, che però non esiste".
Non manca un riferimento all'ospedale di Grosseto. "Ricordiamo - puntualizzano Nursing Up e Usb - il problema del Pronto soccorso del Misericordia che sempre più spesso non riesce a smaltire le richieste di soccorso e dove i pazienti stazionano anche giorni in Osservazione breve intensiva prima di trovare una collocazione nei setting di degenza. Questo caos gestionale - sostengono - ha finito con l’amplificare le grosse criticità già presenti: mancanza di posti letto in Area medica, macroscopiche carenze di organico legate alla riduzione del personale infermieristico, di supporto e del ruolo tecnico sanitario, sistematico ricorso allo straordinario, continua riduzione del personale in turno".
Infine, la richiesta. "Chiediamo alla direzione sanitaria - concludono Nursing Up e Usb - di farsi carico delle problematiche, garantendo adeguati carichi di lavoro ai dipendenti e la giusta assistenza ai pazienti. E' fondamentale anche una presa di posizione a tutela della cittadinanza da parte degli amministratori locali e dalla politica in generale".
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