Grosseto, 30 giugno 2017 - «Nella città di Grosseto l’ambiente del carcere non suscita alcun interesse, l’opinione pubblica non sa cosa sia il carcere, né come si svolge la vita al suo interno. Invece, il carcere è la coscienza critica della città e ogni volta che vi si passa davanti ci si dovrebbe interrogare su cosa non funziona nella società: questo, il punto di partenza del nostro progetto». Così, il direttore della Caritas di Grosseto, don Enzo Capitani, ha introdotto «Primi passi in libertà», l’iniziativa presentata ieri mattina nella sede de L’Altra Città. Un progetto sostenuto dall’8xmille e reso possibile dalla collaborazione con le associazioni L’Altra Città, Amicainoabele, consorzio Co.Inteso, il Ceis, per tenere viva l’attenzione pubblica sulla funzione del recupero della pena detentiva richiamando il rapporto tra giustizia e misericordia. «Il carcere di Grosseto è nel pieno centro – ha aggiunto la direttrice del carcere di Grosseto, Maria Cristina Morrone –, ci passiamo davanti ogni giorno, ma non ci interessa la sua realtà. Invece, dentro, si trovano persone umane che, per qualche motivo, hanno sbagliato e stanno scontando una pena. Per questo, è importante investire su un percorso finalizzato ad aiutarle a diventare persone migliori, una volta fuori». «Primi passi in libertà» si rivolge, infatti, ai detenuti della casa circondariale, ai detenuti in uscita e alle persone che usufruiscono di pene alternative alla detenzione e ai rispettivi familiari.
L’intento è dare vita a una rete che vedrà impegnati i volontari di Ceis e di Amicainoabele nei colloqui in carcere e allo sportello, gli operatori dell’agenzia formativa L’Altra Città nell’orientamento e nei percorsi formativi volti all’inserimento lavorativo dei beneficiari. Il consorzio Co.Inteso metterà a disposizione le proprie cooperative per attivare i tirocini. Le attività fondamentali che caratterizzano il progetto sono infatti gli sportelli di accoglienza, l’housing sociale e la sensibilizzazione. A tal proposito, è stato creato uno sportello in via Alfieri 11 a Grosseto, aperto il martedì e il venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 a partire dal 7 luglio, dove gli operatori incaricati orientano e aiutano coloro che escono dal carcere ma anche i famigliari. L’ housing sociale prevede, invece, il supporto per i detenuti privi di dimora attraverso alloggi di accoglienza, oltre alla messa a disposizione di alloggi per i familiari che intendono raggiungere visitare i detenuti. Una forte sensibilizzazione sarà inoltre attivata, per coinvolgere le persone esterne al carcere, perché un giorno la comunità civile possa veramente avere a cuore questa realtà.
Francesca Sabatini