NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Le vie della discordia Polemica per l’intitolazione ad Almirante e Berlinguer

Nelle intenzioni del sindaco Vivarelli Colonna l’obiettivo era la pacificazione politica. Ma piovono critiche dal centrosinistra, Rifondazione, Anpi e Cgil.

Le vie della discordia Polemica per l’intitolazione ad Almirante e Berlinguer

di Nicola Ciuffoletti

La strada che collegherà Largo delle nazioni agli edifici in costruzione prenderà il nome di Via della Pacificazione Nazionale, la stessa si dividerà in via Giorgio Almirante, sulla destra, e via Enrico Berlinguer, sulla sinistra. Nell’idea del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna la nuova toponomastica ratificata ieri dalla giunta comunale doveva rappresentare una metafora di pace e celebrare due politici italiani, al contrario, quella via intitolata ad Almirante nella lottizzazione BorgoNuovo è l’inizio di una nuova polemica. "È un progetto che c’eravamo prefissati di raggiungere – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Toponomastica Fabrizio Rossi – intitolare queste strade alla pacificazione nazionale e a personalità così significative per la storia democratica italiana rappresenta la volontà della nostra Amministrazione di onorare e rispettare la loro memoria e il ricordo comune". Già nell’aprile del 2018 questo tema di intitolare le future strade della città di Grosseto ad Almirante e Berlinguer fu portato e approvato in consiglio comunale. Il Pd parla di "un triangolo controverso e perverso di incroci stradali". Poi spiega: "Dall’Aprile 2018, data in cui è stata approvata la mozione, a nulla sono valsi gli appelli di chi voleva che i giovani non dimenticassero che Almirante fu promotore di persecuzioni e violenze durante il regime fascista e altrettanto inutile è stato ricordare che fu l’autore del manifesto della morte che portò alla strage di Niccioleta nel comune di Massa Marittima". "L’Amministrazione comunale dovrebbe evitare azioni divisive per la città ma dovrebbe occuparsi, come oramai non fa da tempo dei problemi di Grosseto", ha ribadito l’Unione Comunale Pd Grosseto. "L’intitolazione di una via ad Almirante – afferma il gruppo consliare Grosseto Città Aperta – decisa da questa amministrazione si rivela se possibile ancora più ignobile venendo affiancata dall’intitolazione di una via a Enrico Berlinguer e di una alla ‘Pacificazione nazionale’, a sancire un’aberrante equiparazione tra fascismo e antifascismo". Per il circolo di Rifondazione Comunista mettere sullo stesso piano Almirante e Berlinguer è: "Una menzogna sul piano storico e rappresenta una grave offesa alle vittime del fascismo e per chi lottò per la libertà". Anche il Psi ha espresso la sua netta contrarietà all’intitolazione di una via all’ex segretario del Msi. Indignati i rappresentanti del comitato provinciale Anpi "Norma Parenti" e la sezione Anpi di Grosseto che ricordano: "il 22 marzo ricorre il 79° anniversario dell’eccidio di Maiano Lavacchio dove 11 giovani vennero fucilati dai fascisti della cosiddetta Guardia Repubblicana dopo un rastrellamento condotto con la Feldgendarmerie tedesca. Tra i mandanti morali di quell’eccidio vi era il capogabinetto Giorgio Almirante, come risulta dal manifesto che la prefettura di Grosseto fece affiggere".

"Le dichiarazioni del sindaco Vivarelli Colonna – scandisce Monica Pagni, segretario generale della Cgil maremmana – provoca un profondo imbarazzo, che ci saremmo tutti risparmiato volentieri. Perché da quello che dice, si evince che la storia può essere riscritta attraverso la toponomastica. Ma non è così".