Grosseto, 24 agosto 2017 - Terzo attacco di lupi nel giro di pochi mesi. Cinque pecore sbranate, altrettante disperse. E' questo il terribile bilancio dell'attacco di un branco di lupi ad un'azienda nel territorio scansanese. L'azienda dei fratelli Moni è stata vittima, ieri mattina presto, dell'ennesima mattanza a due passi dall'abitato di Scansano, dove i fratelli Moni hanno parte della propria attività, dietro il campo sportivo e la cantina sociale. Siamo vicinissimi alle abitazioni, eppure le predazioni continuano a Scansano. L'attacco dei lupi è avvenuto di prima mattina, con i fratelli Moni che stavano ancora dormendo e che si sono resi conto di quanto avvenuto solo una volta arrivati sul posto.
“Quest'anno è il terzo attacco che subiamo – spiega Giambattista Moni -, undici pecore ci furono scannate appena ad aprile. E' l'ora di dire basta. Siamo rimasti quasi solo noi nel territorio a fare allevamento di ovini, perché gli altri hanno dovuto smettere a causa delle predazioni e della non tutela da parte degli enti preposti”. Moni, che ha un'azienda tra le più grandi dello scansanese, con oltre 1000 capi, tira in ballo la Regione Toscana. “Attendiamo ancora i risarcimenti degli attacchi che abbiamo subito nei mesi scorsi – precisa -. Siamo già al terzo attacco quest'anno, ed ogni anno è sempre la stessa storia. Di questo passo ci sarà la distruzione economica di questo settore. Siamo stremati, la Regione deve intervenire. Nulla possiamo noi che le sorvegliamo gran parte del giorno e siamo costretti a chiuderle di notte. Una situazione di rovina generale”. Ventitré cani da guardiania non servono a “parare” le predazioni che nel territorio di Scansano continuano a fare disastri alle aziende ovine. A dare solidarietà ai fratelli Moni ieri mattina c'era anche il sindaco di Scansano Francesco Marchi, che ha incontrato gli imprenditori agricoli colpiti dai lupi. “E' una vergogna che non si riesca a porre un freno alle predazioni – ha detto il primo cittadino -. Nel nostro territorio i lupi ci sono in grandi quantità, ed ora servono provvedimenti. I cani non bastano e non sempre sono in grado di resistere agli attacchi feroci dei predatori”. L'attacco di ieri è l'ultimo in ordine di tempo a Scansano. “Le pecore dell'azienda Moni erano giovani e pregne – spiega -, ciò porterà anche a degli aborti per il trauma subito dalle pecore che si sono salvate. Al di là del contributo regionale, c'è anche un indotto che viene perso. Ovvero quello delle figliature. Inoltre non possiamo non considerare che in questa maniera la resa del latte va in malora”.