Grosseto, 19 aprile 2010 - Un binomio ormai inscindibile. Piazze d’Europa a Grosseto diventerà un appuntamento fisso. E’ crollato già sabato notte il muro delle centomila presenze alla grande fiera del commercio che si è svolta a ridosso del centro storico di Grosseto. E, con la giornata di ieri dove si è registrato ancora una volta il tutto esaurito, i numeri si sono fatti impressionanti.

 

"E’ andato tutto oltre le più rosee aspettative — ha affermato Paolo Regina, direttore di Ascom — Il bel tempo ci ha aiutato, e molta gente è arrivata anche da fuori Maremma, come da Siena e Livorno. L’unico spettacolo triste è stato vedere i negozi chiusi. Abbiamo davvero perso una bella occasione per il nostro commercio, in un momento di grave crisi economica".

 

Ma perchè i grossetani si sono riversati in massa sulle strade? Regina prova a dare una spiegazione: "Piazze d’Europa è la dimostrazione di come i grossetani siano un popolo di persone ricettive su tutto ciò che è nuovo per dare uno slancio alla loro quotidianità. Hanno respirato, assaggiato e vissuto sotto casa le suggestioni di popoli diversi. Il tutto senza che succedesse niente nella massima tranquillità e rispetto".

 

Sull’innegabile successo di Piazze d’Europa interviene anche Giancarlo Tei, consigliere comunale del Psi: "Non so se le associazioni hanno vedute diverse o se sia stato giusto o sbagliato non consentire l’apertura dei negozi. Io sono per distinguere le attività che hanno dipendenti da quelle che non li hanno. Chi può aprire senza vincolare gli altri, perché non dovrebbe farlo? Quello che mi pare chiaro è che la manifestazione è apprezzata da tanti maremmani — scrive Tei — e da diversi turisti che puntualmente affollano le bancarelle allestite lungo alcune vie del centro storico cittadino.Poco importa se i gestori non sono tutti autenticamente stranieri; allegria e curiosità la fanno da padrone. C’è vita, c’è aria di festa e si esce da quel pattume che rende tutti un po’ più grigi. Evitiamo, pertanto, di buttarla in politica e cerchiamo di leggere la realtà per quella che è".

 

Sulla chiusura dei negozi interviene anche Daniele Angiolini, direttore di Confesercenti: "La Confesercenti di Grosseto non ha mai sostenuto la totale chiusura tutte le domeniche; noi abbiamo sempre sostenuto che non era possibile continuare con l’apertura tutte le domeniche dell’anno e che era necessario procedere ad una diminuzione delle domeniche in deroga, proponendo a più riprese e anche durante tutta la concertazione di diminuirle e, poi, in quelle di apertura concentrare tutti gli eventi per affiancare ai negozi aperti anche altre attività proprio a sostegno degli stessi".

 

Poi polemizza con Regina: "Se il suo riferimento al logoramento era nei nostri confronti, mi spiace deluderlo ma noi siamo tutt’altro che logori, anzi. Dubito che si debba misurare con la quantità di eventi che organizza, ma forse i parametri da prendere in considerazione sono altri".