Grosseto - IL CERCHIO nel grano apparso a Braccagni è finito nel più popolare sito internet europeo che raccoglie segnalazioni da tutto il mondo, www.cropcircleconnector.com. E ha attirato l’attenzione del Centro ufologico nazionale, che proprio ieri ha inviato in Maremma uno dei responsabili regionali. Claudio Brunetti, aretino, è arrivato a Braccagni con tutta l’apparecchiatura necessaria a rilevare campi magnetici. E il giudizio dell’esperto è chiaro: magari quel cerchio non sarà così misterioso, ma di certo è opera di mani esperte. "Sarebbe stato importante entrare nel cerchio il prima possibile — spiega Brunetti — e invece in questo caso, purtroppo, sono già passati alcuni giorni. Le spighe sono essiccate e l’erba è rovinata: di conseguenza, è difficile che gli strumenti possano rilevare qualcosa. Solitamente cerchiamo la presenza di eventuali campi magnetici, perché all’interno dei cerchi possono verificarsi fenomeni di variazioni geomagnetiche capaci persino di far impazzire le bussole. Qui a Braccagni non ho rilevato nulla del genere, ma è trascorso davvero troppo tempo. Comunque ho prelevato un po’ di terreno: i tecnici del reparto scientifico del Centro ufologico penseranno alle analisi". In attesa del responso di laboratorio, ecco una prima impressione dopo il sopralluogo sul campo: "E’ un gran bel lavoro. In questo cerchio — dice Brunetti — vedo la mano di esperti: non è un’opera improvvisata. Credo che ci abbiano lavorato più persone, perché è impossibile che qualcuno abbia fatto tutto da solo in una notte. E’ un cerchio complesso, seppur con qualche imperfezione nel perimetro. Non ci sono però le caratteristiche dei cerchi genuini, che lasciano tracce fisiche e chimiche sul terreno e tra le spighe, ad esempio campi energetici di alto livello. Per intenderci, com’è accaduto in Inghilterra". C’è da chiedersi cosa intendano gli esperti del Centro ufologico nazionale quando definiscono "genuini" i cerchi nel grano. "Genuini nel senso di alieni? Non voglio usare questa parola. Dico però — precisa Brunetti — che per tracciarli servono strumenti e tecnologia davvero molto avanzati. In ogni caso non posso esprimermi con certezza sul cerchio di Braccagni e non posso affermare con assoluta sicurezza che sia stato davvero opera di persone".
UN PRIMATO però il cerchio nel grano apparso a Braccagni l’ha guadagnato. E’ il primo in Maremma. "Ricordo solo un altro caso del genere in questa zona: nel 2009 — rammenta Claudio Brunetti — tra Capalbio e Tarquinia apparve un pittogramma di alto livello, ma non abbiamo potuto analizzarlo perché il proprietario del terreno non ce l’ha permesso. Il cerchio di Braccagni, comunque, è davvero il primo: a questo livello nessuno ne aveva mai visti, in Maremma".
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