Gavorrano (Grosseto9,l 10 aprile 2012 - Scoppia la grana dello stadio «Malservisi-Matteini». La stagione eccezionale che vede protagonista il Gavorrano nel girone «B» della Seconda Divisione» rischia di essere offuscata dalla vicenda stadio che, entro giugno, dovrà essere omologato, per la prossima stagione, secondo le nuove disposizioni. Una grana non indifferente, per risolvere la quale il presidente del sodalizio, Paolo Balloni, tenta la carta «Grosseto», per disputare allo «Zecchini» le gare casalinghe della prossima stagione, in attesa che si sblocchi tutta la vicenda.
«Non c’è nulla da fare — dice Balloni — . La Federazione vuole che la capienza dello stadio salga a 3000 posti, e praticamente dovremo raddoppiare quella attuale. Ci vogliono all’incirca 500.000 euro per eseguire i lavori e il Comune, come del resto tutte le amministrazioni, non attraversa un buon periodo e non può intervenire. La strada per ottenere in concessione l’impianto, e quindi realizzare le opere a nostre spese, come già accaduto in altre città, ha già il parere favorevole della Giunta, ma i tempi sono lunghi per arrivare alla conclusione dell’iter. Noi siamo disposti a realizzare le opere necessarie per rispondere alle richieste dei vertici federali, ma, ripeto, i tempi burocratici lunghi. Ho già attivato il Grosseto calcio, il sindaco del capoluogo maremmano e il Presidente della Provincia per sottoporre questo problema di pressante attualità con la richiesta di poter giocare le gare casalinghe della prossima stagione allo stadio Zecchini. Staremo a vedere».Intanto lo stesso Balloni smentisce in maniera categorica la notizia circolata nei giorni scorsi di dotare lo stadio di Bagno di un campo «sintetico» «Mai detta una cosa simile» ha affermato Balloni. E dal palazzo comunale l’assessore allo sport Nicola Menale si allinea e conferma quanto dichiarato da Balloni.
«Le nostre risorse non ci permettono di mettere in cantiere lavori così costosi. Siamo impegnati per giungere alla concessione della superficie dell’area dello stadio di Bagno per un po’ di anni, direttamente alla società di calcio, che in questo modo potrà intervenire direttamente. Ci siamo già attivati con gli uffici competenti ma il percorso è lunghissimo e comunque non disperiamo». Sulla vicenda del «sintetico» anche Menale smentisce. «Una società specializzata ed impegnata a livello nazionale nel settore — ricorda — ci propose una soluzione di questo genere che noi, pur ritenendola interessante, non abbiamo preso in considerazione alla luce anche degli elevati costi che rappresenta».
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