PAOLA ZERBONI
Cronaca

Il problema è il padrone non il cane

Il commento

Paola Zerboni

Firenze, 30 marzo 2016 - C'è chi, come il sindaco di Brunete, sobborgo di Madrid, ha ingaggiato un colosso internazionale della pubblicità. E arruolato un esercito di volontari in borghese che pedina cani e padroni. Quando i primi sporcano e i secondi non puliscono, i detective hanno il mandato di raccogliere il “ricordino” dalla strada, confezionarlo in una bella scatolina e recapirare il tutto all’indirizzo del destinatario. Con sopra lo stemma della città e la scritta objetos perdidos, “oggetti smarriti”.

Da quando tra i proprietari di cani si è sparsa voce dell’esistenza di questi «vigilantes sotto copertura», strade, marciapiedi e parchi di Brunete sembra siano più puliti e i “ricordini” siano diminuiti. In Italia sarebbe fattibile? Visto che spesso e volentieri tra gli objetos perdidos ci finiscono pure raccomandate e referti medici, meglio evitare... chissà che ne sarebbe dei “ricordini ” impacchettati.

A Livorno, il sindaco Nogarin prende a modello Napoli. Città stupenda e piena di cinofili, ma anche afflitta da tanti e gravi problemi di origine non animale. In ogni caso, la soluzione finale labronico-partenopea è il test del Dna su tutti i cani. All’ombra dei 4 Mori, sono 17mila solo quelli iscritti all’anagrafe canina. Un bel branco. Che lascia in strada una bella scia di “ricordini” senza padrone. Ma dove manca la buona educazione, verrà in aiuto la scienza: il Dna del «raccolto» sarà incrociato coi profili genetici nel database dell’anagrafe canina, incastrando il «colpevole» e il maleducato proprietario. Che a quel punto sarà stangato con multa da 50 a 500 euro. Elementare Watson, altro che «Cold case»... Il caso è chiuso, a Livorno come a Napoli. Visto il dispendio di energie, anche mentali, speriamo che funzioni. E che la foga anti-degrado dei sindaci non sia, come sostiene qualcuno, un modo per sviare l’attenzione da problemi più gravi e irrisolti. Come Benigni-Johnny Stecchino, quando, nel celebre film, elencava le tre piaghe della Sicilia... “Purtroppo siamo famosi nel mondo per tre cose: l’Etna, la siccità, il traffico...»