La Spezia, 16 febbraio 2017 - Una giornata di sport all'aria aperta, una giornata di arrampicata finita in tragedia: sono quattro i morti nel crollo di una parete ghiacciata a Gressoney, in val d'Aosta. Due di loro sono spezzini. Si tratta di Antonella Gallo, spezzina, e Fabrizio Recchia, di Vezzano Ligure (La Spezia).
Altri due sono toscani: Mauro Franceschini era di Caprigliola - comune di Aulla (Massa) e lì risiedeva. Antonella Gerini, architetto, era originaria di Aulla e abitava a Massa. Pochi secondi e le tonnellate di ghiaccio si sono abbattute sui quattro. Immediato l'allarme al soccorso alpino, che è intervenuto anche con un elicottero. Ma per i quattro non c'è stato niente da fare. C'è un sopravvissuto nella spedizione: è un istruttore, che è riuscito a salvarsi ed è ora ricoverato ad Aosta.
Alpinisti esperti, amavano andare in arrampicata. La giornata prometteva bene, il tempo era buono. Ma quel rialzo di temperatura di ben 17 gradi è stato fatale. Il ghiaccio non ha retto, la parete è crollata e le quattro persone non hanno avuto scampo. Erano tutti iscritti al Cai.
Il dato della temperatura - che confermerebbe l'ipotesi di un collasso del ghiaccio causato dal caldo - è riportato dalla stazione meteorologica regionale di Gressoney Bieltschocke: alle 9 di oggi il termometro segnava -6,6 gradi, mentre alle 11, orario dell'incidente, la temperatura è improvvisamente salita a +10,9 gradi.
«Stavamo arrampicando quando abbiamo sentito un boato fortissimo. Poco dopo abbiamo sentito l'elicottero». Lo raccontano all'Ansa due scalatori che si trovavano su una cascata di ghiaccio, a poca distanza dal crollo che ha causato la morte di quattro alpinisti, a Gressoney-Saint-Jean. «Eravamo sulla cascata 'Ciampà, che a quell'ora non prendeva sole, mentre 'La Bonne annéè era esposta», aggiungono i due testimoni, che dopo aver concluso la loro scalata sono tornati a valle e hanno appreso della tragedia.