REDAZIONE LA SPEZIA

Ragazzo morto cadendo al santuario, parroco indagato per omicidio colposo

La tragedia della notte del 22 agosto

Il sopralluogo dei carabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente

Monterosso (La Spezia), 25 agosto 2017 - La sua prima preoccupazione alla notizia della tragedia – distante com’era a centinaia di chilometri di distanza dal santuario della Madonna di Soviore – era stata quella di far celebrare una messa di suffragio per l’anima di Gergely Pèter Szabò e di garantire la massima solidarietà e assistenza al papà-vedovo del venticinquenne ungherese che, la notte del 22 agosto, aveva trovato la morte a causa della caduta, dall’altezza di 5 metri, oltre la siepe del piazzale del sito-emblema del culto mariano alle Cinque Terre.

Non sapeva, don Carlo Brizzi, amministratore parrocchiale del santuario e parroco di Migliarina, che da lì a poco il suo nome sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati. Ora lo sa e allarga le braccia: «Mi hanno spiegato che è un atto dovuto...». «Un atto tecnico per dare corso all’autopsia» spiega il procuratore Antonio Patrono invitando a non caricare la notizia di deduzioni affrettate. Di certo nel mirino è finito il punto esatto da cui il giovane, dopo aver vomitato, è precipitato, impattando su un masso, riportando ferite letali: fra un albero e la siepe.

Un'insidia da porre in relazione di nesso causale col decesso? La risposta arriverà alla conclusione delle indagini aperte dal pm Claudia Merlino per il reato di omicidio colposo. Intanto il sacerdote - uomo di grande spessore spirituale, di grande umanità e profondamente stimato dai fedeli e non solo da questi - ha dovuto provvedere alla nominato di un legale, l’avvocato Luca Damian, e di un medico legale, il dottor Roberto Marruzzo, consulente tecnico in ragione dell’autopsia eseguita ieri sulla vittima.

Allo stato degli atti, in attesa degli esiti, c’è la relazione dei carabinieri di Monterosso. Hanno accertato che il ragazzo, prima di cadere, barcollava e che la caduta è avvenuta dopo aver vomitato; un’azione, quest’ultima, compiuta ponendo un avambraccio sull’albero. Poi il passo falso, proprio in quel punto sguarnito di vegetazione, comunque illuminato (seppur in maniera flebile).

Mai, nella storia del santuario (costruito nel 1300) era successo qualcosa di simile. Lì, ogni anno, si recano circa 5mila fedeli; 50 sono i posti letto della foresteria. Lì Peter aveva preso alloggio per trascorrere la vacanza alle Cinque Terre, insieme ad alcuni ragazzi come lui aderenti ad un’associazione studentesca internazionale; voleva riprendersi dalle fatiche dello studio e dal dolore per la perdita della mamma. Lì ha trovato ad attenderlo un destino crudele, ancor più sconvolgente al pensiero dei miracoli che vengono attribuiti alla Madonna di Soviore di cui sono artistica espressione oltre 100 ex voti marinari.

Corrado Ricci