La Spezia, 24 gennaio 2016 - UN CARTELLO raffigurante un cuore rosso e all’interno il simbolo dell’uguaglianza. Tante bolle di sapone, tante sveglie e molti altri slogan per far capire a tutti che «l’unica famiglia è quella felice». Si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi, ieri, i sostenitori delle unioni civili e del nuovo disegno di legge Cirinnà, che si sono uniti al corteo «Sveglia Italia» per ribadire, così come in molte piazze italiane. Uomini e donne delle diverse sigle politiche e sindacali, ma anche semplici cittadini, in tutto oltre un migliaio, che hanno partecipato alla manifestazione, pacifica ma animata. C’erano i membri di Cgil, Arci, Rete anti omofobia e trans fobia La Spezia, Partito Comunista dei lavoratori e Rifondazione, Italia del valori, i Giovani democratici, c’erano i simpatizzanti del movimento «Possibile La Spezia», del Psi, dei Cinque Stelle, Sel, Future Dem La Spezia, l’Unione atei agnostici e razionalisti, e in prima fila anche «Se non ora quando» e l’Arci borgata marinara di Lerici. I manifestanti sono partiti da piazza Garibaldi per poi attraversare via del Prione e giungere in piazza Mentana, dove hanno posizionato la sveglia dei loro cellulari alle ore 18.21 per poi, al suono, urlare a gran voce «Sveglia Italia». Parallelamente, in piazza Bastione, le Sentinelle in piedi, in tutto una quarantina, contrari al disegno di legge, si sono raccolte per «vegliare» sul valore della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna, e in senso del tutto pacifico, in segno di riflessione su un tema di strettissima attualità, si sono presentate, immobili, con un libro in mano. Un invito, il loro, a rimanere fermi, a leggere, e a pensare come «un figlio debba crescere con una mamma e un papà, e non essere frutto dell’utero in affitto».
Laura Provitina