Cecina (Livorno), 12 giugno 2016 - LA MANO ancora aggrappata alla cloche, nell’ultimo disperato tentativo di far raddrizzare l’aereo. Il pilota ha lottato fino in fondo per far rialzare il muso al suo Pilatus Pc 6 Turboprop che stava precipitando a spirale in una situazione di stallo. Il copilota invece si era voltato in un istintivo gesto per sfuggire all’impatto. Gli ultimi istanti a bordo dell’aereo sono stati terribili.
Doveva essere un sabato di divertimento alla scuola di paracadutismo Skydivekalifornia che sorge a fianco dell’aviosuperficie Porta della Maremma a Cecina. La zona è culla storica del paracadutismo, priva di linee elettriche e viene usata da decine di anni anche per i lanci di esercitazione delle forze armate.
IL CENTRO è molto frequentato, i voli sono quasi una routine nel fine settimana. E così ieri mattina poco dopo le 12 sull’aereo, oltre al pilota Alessio Orzella, 37 anni di Roma e al copilota Cherubino Sbrana, 28 anni di Carmagnola, Torino, sono saliti in sette paracadutisti. Il Pilatus, di fabbricazione svizzera, è uno dei migliori aerei per questo sport perché è affidabile e sale rapidamente di quota (in gergo si dice «stol»). Ma quando si è lanciato il primo dei sette paracadutisti è successo qualcosa. Non è chiaro se il paracadute si sia aperto in anticipo e abbia danneggiato flap o timone di coda, oppure (ipotesi meno probabile) se il paracadutista abbia urtato con il corpo il piano di coda. Fatto sta che l’aereo ha iniziato ad avere problemi di assetto e il pilota ha chiesto agli altri paracadutisti di lanciarsi immediatamente per alleggerire il velivolo. MA non è bastato. L’aereo è stato visto cadere a vite, un paio di volte il pilota è riuscito a rallentare la caduta, ma non ce l’ha fatta a tentare un atterraggio d’emergenza. Il velivolo, capovolto, è precipitato in un campo coltivato. Immediati i soccorsi, ma purtroppo per i due a bordo non c’era più nulla da fare.
Si è temuto anche per la vita del primo paracadutista, inizialmente disperso. È stato ritrovato un’ora dopo a nord dell’aviosuperficie. Ha detto di non ricordarsi nulla dell’accaduto. Anche lui comunque era un paracadutista esperto. È stato salvato dal paracadute di emergenza, che si è aperto automaticamente, e ha riportato solo una piccola ferita al mento, è stato ricoverato un stato di choc. Non si esclude che al momento del lancio abbia perso conoscenza e per questo non sia in grado di ricordare. Tutti elementi da chiarire. La polizia ha sentito numerosi testimoni e in particolare paracadutisti che si sono lanciati e sono arrivati a terra sani e salvi. SUL CASO è stata aperta un’inchiesta dall’Agenzia nazionale sicurezza volo (Ansv). In serata a Cecina sono arrivati gli investigatori dell’agenzia per esaminare l’aereo e ascoltare le testimonianze. Secondo quanto si è appreso, l’aereo era in buone condizioni ed era stato sottoposto a revisione meno di un mese fa. Bocche cucite alla scuola di paracadutismo: «È morto uno dei miei migliori amici, non ho la forza di dire nulla», confida con un filo di voce uno degli addetti del centro.