Livorno, 27 aprile 2012 - Lo smantellamento della nave Concordia è diventata un’operazione dalla quale nessuno vuole rimanere fuori. A partire dalla Regione Toscana che, dopo il danno subito dall’isola del Giglio, non può perdere l’occasione di portare lavoro sul territorio. Così, ieri pomeriggio, si è svolto a Firenze un incontro con il Governatore Enrico Rossi, i presidenti delle tre Autorità Portuali — Livorno, Carrara e Piombino — gli amministratori e la Provincia di Livorno.
«La Toscana accetta la sfida e prepara la sua proposta per la remozione della Costa Concordia» sono state le parole del Presidente della Regione. I tempi sono stretti ma Rossi ha preso l’impegno: entro la prossima settimana il piano dovrà essere pronto e trutti dovranno collaborare, in un gioco di squadra che dovrà portare benefici al territorio.
La vera sfida non sarà smantellare la Costa Concordia, con i suoi 300 metri di lunghezza, ma far giocare in squadra tre città come Livorno, Piombino e Carrara. Una sfida che sembra quasi impossibile ma che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non intende perdere. Così, ieri pomeriggio all’incontro che si è tenuto a Firenze con i rappresentanti delle tre Autorità Portuali, gli amministratori di Livorno, Piombino e Carrara e la Provincia di Livorno. «La Toscana accetta la sfida — ha detto il Governatore — e prepara la sua proposta per la rimozione e lo smantellamento della Costa Concordia». Tutti gli amministratori hanno ricevuto la documentazione relativa al progetto presentato dalla ditta Micoperi, che si è aggiudicata la parte dei lavori riguardanti la rimozione della nave, e si sono impegnati a indicare al più presto le disponibilità che i loro rispettivi territori saranno in grado di mettere in campo, in materia di logistica e di capacità produttive, come la carpenteria. I tempi sono strettissimi ma il presidente della Regione ha già indicato il prossimo passaggio: la proposta complessiva dovrà essere pronta per la prossima settimana.
Massima collaborazione di tutti, insomma, pubblico e imprese che dovranno collaborare per capire cosa può offrire il territorio toscano come valore aggiunto per mantenere, in loco, la commessa sullo smantellamento della nave. Un business che la Toscana — affamata di posti di lavoro — non può rischiare di perdere. Chi farà e cosa, ma soprattutto dove, sono i passaggi cruciali che dovranno essere definiti entro la scadenza della prossima settimana indicata dal Governatore.
A Livorno, come riportato sulle cronache, il dibattito si è già aperto — ormai da giorni — sul possibile utilizzo del grande bacino di carenaggio che si trova nel cuore del cantiere Azimut/Benetti. L’utilizzo di questa infrastruttura e il possibile danneggiamento dell’attività del cantiere leader al mondo nella produzione di mega yacht di lusso sta spaccando partiti, sindacati e associazioni di categoria.
Il sindaco rompe il silenzio dopo l’incontro fiorentino. «E’ un’operazione importante — dice Cosimi — soprattutto se riusciamo a farla senza creare problemi alle idee di sviluppo della città come abbiamo cercato di fare. E’ una cosa importante anche per l’immagine della città e della Toscana. Noi non possiamo star fuori ed essere sempre quelli bravi nei soccorsi». E ricorda: «Livorno andò a fare con la propria azienda impianti di gas e acqua a Sarajevo. Poi arrivarono i francesi e gli americani, ci dissero che eravamo stati bravi ma che, da quel momento, avrebbero fatto tutto loro, gradagni compresi». E aggiunge: «La Toscana deve avere l’immagine di avere capacità industriale. Ma noi non possiamo rischiare di deprimere un’azienda importante. Per questo è necessario trovare una modalità per impegnare tutti. La cosa comunque è interessante». Nei prossimi giorni il Comune si incontrerà con l’Autorità Portuale «poi convocheremo un tavolo — chiude Cosimi — perché ci chiedono anche alcune specificità professionalità. Dovremo parlare con le aziende per capire cosa possiamo mettere in campo».
M. B.
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