Livorno, 5 luglio 2012 - Il cinema Jolly in via Michon ha chiuso. L’ultima frontiera della pornografia cinematografica labronica con la morte di Ilario Ferri, il proprietario della sala, ha chiuso i battenti.
E’ la fine di una epoca fatta di immaginazione per chi non ha mai varcato la sala stile Liberty del cinema, ma che avrebbe voluto farlo e di un’epoca invece fatta di speranze di incontri passionali per chi invece «coraggiosamente» ha accettato di essere etichettato e andava a vedere le pellicole piccanti.
Il Jolly, ex Margherita, ha percorso decenni della storia livornese per quei pochi inossidabili spettatori che seduti sulle poltroncine di legno hanno vissuto storie di fantasie pornogragiche e magari hanno sperato di incontrare la persona con la quale condividerle. Mario Tredici, assessore alla cultura, così commenta la chiusura del cinema.
«E’ stato un cinema molto specializzato, ha mantenuto negli anni una identità inossidabile per pochi spettatori in una struttura molto bella Stile Liberty che ha ospitato anche congressi di partito. Ilario Ferri il proprietario è stato un personaggio. Ora il futuro della struttura dipenderà dalla volontà degli eredi. Il Comune potrà solo ascoltare se ci saranno eventuali proposte. Se ci sono operatori commerciali interessati si facciano avanti».
Ed un imprenditore, anzi un esperto di cinema, aveva chiesto una decina di anni fa a Ilario Ferri la gestione della sala senza però concludere l’affare. Lui è Serafino Fasulo cogestore del Kino Desse. «Ho incontrato Ilario Ferri una decina di anni fa era un uomo dal carattere schivo proprietario di una grande cineteca pornografica, che non ha accettato la mia proposta. Il Jolly ha fatto la storia della nostra città».
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