Livorno, 29 agosto 2012 - Nella più classica delle definizioni i giochi olimpici rappresentano una competizione sportiva, la più antica, finalizzata alla conquista di una bella medaglia d’oro da consegnare alla storia e agli archivi.
Michele Borghetti, 39enne livornese, il podio più alto non l’ha conquistato su una pista o all’interno di una piscina, bensì ad un tavolo e davanti ad una damiera, in una specialità che va oltre il classico e che si chiama checkers, ovvero «dama inglese».
Borghetti certo non si è trovato al tavolo di Lille, in Francia, alle Olimpiadi della Mente, per una casualità, ma perchè negli anni ha conquistato successi su successi, facendosi conoscere e mietendo trionfi per tutta Europa. Campione italiano per più di dieci volte, almeno in tre occasioni onorato con le stellette di primatista mondiale, è risultato essere il più giovane Maestro nei due sistemi di gioco più praticati in Italia, dama italiana e dama internazionale.
Ha vinto anche bendato, senza guardare i propri avversari e soprattutto la damiera. Figlio di un arbitro di dama nella vita di tutti i giorni svolge la professione di rappresentante di generi alimentari, fattore che però non lo distoglie dall’impegno di due ore di allenamento quotidiane.
«Purtroppo essendo uno sport intelligente in Italia è poco praticato... » ha scherzato Borghetti. «La dama richiede un allenamento costante, tutti i giorni — ha proseguito — generalmente mi alleno con il mio coach, o con Matteo Bernini (quinto a Lille ndr)».
L’allenamento per la dama però non si basa su corsa e ripetute ma su altre tecniche. «Ci sono centinaia di libri da analizzare, per studiare le mosse e tutto il resto. Oggi poi — ha continuato Borghetti — ci si allena anche su Internet, contro avversari virtuali». Ai Mondiali di dama inglese, nel 2011, è arrivato più lontano di ogni altro italiano nella storia. Un fenomeno, tanto è che degli addetti ai lavori qualcuno si è preso l’incarico di definirlo il «Maradona della Dama».
Borghetti, che gareggia per l’Asd Dama Foggia, in Francia ha battuto il campione mondiale in carica Ronald King, delle isole Barbados, con un perentorio 4-0, facendo da spartiacque ad una trasferta che ha visto il successo azzurro completato dalla medaglia d’argento del foggiano Sergio Scarpetta.
Le Olimpiadi della Mente, organizzate per la prima volta 4 anni fa a Pechino, avrebbero dovuto svolgersi a Londra tra le Olimpiadi estive e quelle Paralimpiche, ma poi gli inglesi hanno avuto problemi logistici ed economici e le gare sono state assegnate alla città francese di Lille.
Le prossime sono comunque già annunciate a Rio de Janeiro. Nelle Olimpiadi della Mente si gioca a Scacchi, Bridge, Dama e Go. «Che fosse bravo lo sapevamo — hanno detto i dirigenti della Federazione — ma che potesse avere la meglio su sovietici e altri non era facilmente pensabile».
Paolo Biagioni
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