Rosignano (Livorno), 15 febbraio 2013 - Un cuscino di rose, gerbere ed altri fiori, con una scritta "I figli" adagiato sulle bare di legno scuro con il Crocifisso e altri due cuscini di fiori per dire addio a Leopoldo Bertini, 81 anni, e alla moglie Bruna Porazzini, 75 anni, che da ieri riposano nel cimitero di Marittimo. Ieri mattina l’ultimo saluto: i funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Croce, la parrocchia a due passi dalla villetta di via Zeffiro dove una settimana fa Leopoldo in un raptus ha ucciso Bruna sfondandole il cranio. A stringersi ai figli Nicola, ingegnere, e Manuela, che gestisce una tabaccheria a Castiglioncello, in chiesa c’erano familiari e amici: duecento persone hanno ascoltato le parole del parroco don Pio Maioli.
I funerali, curati dall’impresa funebre Lugi Caprai e Alessandro Di Dio, si sono svolti alle 11 quando le salme sono arrivate dall’istituto di medicina legale di Pisa. Il quartiere dove i coniugi hanno vissuto per oltre trenta anni si è stretto ai figli, lacerati da un dolore profondo per una tragedia che li ha privati dei genitori in un modo orrendo. In via Zeffiro davanti al portone della villetta qualcuno ha portato un fiore in memoria di quell’anziana coppia che aveva saputo farsi amare anche dai vicini. Cosa abbia scatenato il raptus lo sanno solo Leopoldo, prigioniero del suo precario equilibirio psicologico, e Bruna.
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