di CINZIA GORLA
Rosignano (Livorno), 10 maggio 2013 -«CHIEDIAMO chiarezza sulla vicenda di Uzi e Tuta. Vogliamo sapere se la soppressione sia stata eseguita. E laddove l’uccisione fosse confermata, chiediamo all’amministrazione di Rosignano e alla Asl competente se tutte le regole che la normativa impone siano state rispettate. Nel caso ciò non fosse successo, valuteremo le opportune procedure legali da intraprendere».
Interviene la Lav nazionale con Ilaria Innocenti, responsabile del settore cani e gatti, dopo la nostra notizia esclusiva con cui ieri abbiamo raccontato l’ordinanza 144 del 20 marzo 2013 di condanna a morte per i pastori maremmani Uzi, cinque anni, e Tuta, sette, colpevoli di «ripetute aggressioni e morsicature», disposta dal sindaco Alessandro Franchi firmata dal vicesindaco Daniele Donati con esecuzione affidata al servizio veterinario Asl di Livorno. Entrambi cani guardia al gregge di Valeria Lottini di cui la Lottini e Gabriele Neri, proprietario dei cani, «hanno fatto richiesta di liberarsi».
UZI E TUTA non hanno avuto via di scampo, nessuna possibilità di tentare un percorso di riabilitazione, «infruttuoso» a prescindere secondo il medico Asl. E si è scatenato un finimondo incessante di reazioni indignate su Facebook dopo la nostra notizia. «Che schifo», «vergogna» il tam tam che si è rincorso tutto il giorno. «Il regolamento di attuazione della legge regionale 59 del 2009, in caso di aggressioni, prevede espressamente la valutazione di comprovata pericolosità attestata da una commissione di tre medici veterinari tra cui un veterinario comportamentalista. Queste regole sono state rispettate? Se la decisione delle istituzioni è stata una condanna a morte senza la possibilità di una legittima riabilitazione, avallando l’esigenza dei proprietari di “liberarsi” degli animali, come oggetti di cui disfarsi, si tratta di un atto gravissimo»: è molto chiara Lav, che sottolinea anche la sua richiesta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin di rinnovo dell’ordinanza con cui i detentori di cani che hanno manifestato fenomeni di aggressività devono seguire un percorso di recupero comportamentale. Ed è molto chiara anche Marta Gazzarri, capogruppo regionale IdV: «Vergognosa la soppressione dei due cani. Troppo semplice appellarsi alla comprovata aggressività per liberarsene. Restare indifferenti all’ennesimo fatto di cronaca che lede gravemente i diritti degli animali è irresponsabile».
«E’ ASSURDO — aggiunge la Gazzarrio — che sia dato al libero arbitrio di ciascuno la possibilità di decidere sulla morte degli animali. Poco importa se l’aggressività dei cani può essere associata il più delle volte ad un comportamento irresponsabile dei padroni, se i due pastori maremmani, razza notoriamente considerata non pericolosa, possano essere diventati aggressivi perché vittima di maltrattamenti. Si è deciso di abbatterli, escludendo un percorso di recupero e di riabilitazione che mi sembra quanto mai doveroso».
© Riproduzione riservata