Rosignano, 13 giugno 2013 - Dunque la perizia a Uzi e Tuta l’ha fatta un solo veterinario, ci ha detto Stephen Vignali responsabile dell’Unita Funzionale Veterinaria Bassa Val di Cecina che ha deciso la morte di Uzi e Tuta.

Quella che Uzi lo ha già ucciso, con l’esecutore Giovanni Mazzanti. Quella che Tuta non l’ha uccisa solo per l’eco mediatica scatenatasi con la vicenda da noi portata alla luce il 9 maggio. Quella che Tuta la sta cercando con accanimento neanche fosse un pluripregiudicato, pure il sopralluogo - senza esito - all’agriturismo di martedì mattina. Quella che con l’ordinanza di morte 144 del 20 marzo 2013 del duo Franchi - Donati che la legittima ancor oggi ad uccidere Tuta, Tuta la vuole mettere in un canile compiacente per pararsi le spalle, per non dire altro.

Un’ordinanza che fa preciso riferimento alla "valutazione comportamentale dalla quale si evinceva che veniva mantenuto e confermato l’atteggiamento aggressivo degli animali nonostante la presenza del proprietario" della Usl che culmina con "è stato ritenuto infruttuoso da parte del veterinario dell’Usl un eventuale percorso di rieducazione".

Mettiamo da parte tanta spietatezza (compresa quella di Franchi e Donati), e mettiamo da parte l’articolo 23 della legge regionale 59/2009 sui cani morsicatori che non solo non ne prevede la soppressione ma recita che quelli certificati "irrecuperabili" si possono mantenere in struttura autorizzata o ceduti a un’associazione per la protezione degli animali. E lasciamo pure perdere l’ordinanza ministeriale - in vigore il 20 marzo 2013 - ai sensi della quale "i servizi veterinari nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale".

Seguiamo invece questo percorso di crudeltà: l’ordinanza del duo Franchi-Donati fa perno sull’articolo 9 della legge regionale 59/2009, che sancisce "è vietato sopprimere gli animali se non perché gravemente malati e incurabili. E’ consentita la soppressione di soggetti ritenuti di comprovata pericolosità per l’incolumità".

L’articolo 4 del regolamento di attuazione della legge regionale 59/2009 (anche su questo fa perno l’ordinanza di Franchi e Donati) precisa che la comprovata pericolosità "è attestata da una commissione composta da tre medici veterinari, tra cui un veterinario comportamentalista, ove presente all’interno dell’azienda unità sanitaria locale".

Non c’è veterinario comportamentalista all’interno della Usl, ci ha detto Vignali. La valutazione comportamentale di Uzi e Tuta, ha spiegato Vignali - non ricordandosi le date - è stata eseguita dal solo Mazzanti recandosi due volte all’agriturismo. Vignali non ha parlato di nessuna commissione. Dunque?