Livorno, 14 luglio 2013 - Sembra incredibile, ma le conferme ci sono tutte: l’Agenzia delle dogane, che nel suo via-vai tra La Cigna e il palazzo del «televisore» sul porto mediceo sembra non aver pace, ha dato lo sfratto - con procedimento immediatamente esecutivo - alla storica biglietteria dei traghetti Toremar, perché «i locali servono ad altro uso».

Nessuno sa bene quale sia quest’uso ed è stato impossibile - nella giornata di ieri - contattare gli uffici diretti dal dottor Ricasoli. Peraltro dello sfratto risultano essere a conoscenza tutte le istituzioni locali che avrebbero dovuto farsi parti dirigenti di una soluzione: dal sindaco Cosimi al presidente dell’Authority Gallanti, dal presidente della Porto 2000 Piccini (responsabile per i traghetti) a quello della Camera di Commercio Nardi. Insomma, tutti.

Ma l'unica soluzione che si è prospettata alla Toremar, in alternativa all’attuale biglietteria, è la concessione da parte dell’Autorità portuale di un ex sgabuzzino delle scope della sede dei Battellieri ed Ormeggiatori (3x4 metri!) senza una finestra, senza un locale igienico, senza la possibilità per il personale - da due a tre addette, secondo la stagione - di avere nemmeno lo spazio vitale per sedersi e istallare un bancone con i necessari strumenti elettronici (computer, cassaforte, un desk eccetera).

Con somma solerzia, l’Autorità portuale ha inviato alla Toremar anche una specie di ultimatum: o accetta lo sgabuzzino (definito non senza involontaria ironia “un immobile di mq 12 destinato a uso biglietteria e assistenza passeggeri”!) e paga sull’unghia il canone concessorio, oppure scattano interessi di mora e ulteriori problemi.

Non sappiamo come abbia reagito la Toremar a questa concessione-farsa. Ma quando la voce si è diffusa tra i passeggeri che fanno i biglietti nella attuale postazione, ne è nata una mezza rivoluzione. A parte l’impossibilità fisica di stabilire la biglietteria nello sgabuzzino - ripetiamo: senza nemmeno una finestra, gli spazi insufficienti e i servizi igienici che per legge sono obbligatori - come sarebbe possibile per centinaia di persone (l’afflusso normale nel periodo estivo) fare la fila sul marciapiedi senza alcuna protezione dal sole, senza un minimo di confort e potendo entrare all’eventuale postazione dei biglietti uno o due alla volta? D’inverno poi, se è vero che i passeggeri sono pochi, è anche vero che oggi possono trovare rifugio dentro la biglietteria: cosa del tutto impossibile con il nuovo sgabuzzino.

Insomma, una soluzione, quella proposta dall’Autorità portuale, che è una “non soluzione”. E va riconosciuto alla Port Authority che peraltro è l’unica a essersi mossa. Eppure esistono - come dicono anche in Capitaneria - soluzioni alternative assai più ragionevoli: la Dogana, per esempio, ha il famoso “torrino” proprio di fronte all’attuale biglietteria che è usato per scopi di rappresentanza e sarebbe l’ideale. Poi c’è la postazione - pochi metri più avant i- un tempo adibita a gabinetti pubblici, chiusa da anni e con un cortile interno che potrebbe ospitare un moderno box-uffici, e avrebbe spazi coperti (gli ex bagni) da ristrutturare e adibire a sala d’attesa. Insomma, c’è di meglio del magazzino delle scope. Basta volerlo.
A.F.