Livorno, 13 settembre 2013 - Dal 13 al 15 settembre, nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova di Livorno si terrà il IX Festival Internazionale di Scacchi “Citta’ di Livorno” dedicato alla memoria di Massimo Guantini, assessore alle Culture del Comune di Livorno prematuramente scomparso. Il festival, arrivato alla nona edizione consecutiva, si conferma un appuntamento importante per lo scacchismo nazionale, toscano e livornese. Prima "mossa" venerdì 13 settembre, ore 15.30, dopo i saluti degli organizzatori e delle autorità.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica “Livorno Scacchi” insieme al Comune di Livorno, alla Federazione Scacchistica Italiana e al Comitato Regionale Toscana della Federazione Scacchistica Italiana.
Si troveranno a Livorno decine di giocatori italiani ed internazionali, a sfidarsi sulle sessantaquattro caselle. Il torneo si preannuncia di ottimo livello: confermata la partecipazione del Grande Maestro Nikita Maiorov, dei Maestri Internazionali Duilio Collutiis (ex-campione italiano) e Pierluigi Piscopo. I livornesi più titolati, Riccardo Franceschi, Marco Ceccarini, Massimo Bardi, saranno in campo a contrastare la forza di giocatori professionisti.
A presentare il programma a Palazzo Municipale, alla presenza dell'assessore alle Culture Mario Tredici, sono stati il presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Livorno Scacchi”, Carlo Falciani , il segretario della stessa associazione Alessandro Rizzacasa e Andrea Raiano, vicepresidente del Comitato Regionale Scacchi. Presente anche la vedova di Massimo Guantini, Teresa De Lauretis.
Come detto, uesta occasione, come quella dell'anno passato, è intitolata a Massimo Guantini, l'assessore alle Culture del Comune durante il primo mandato Cosimi, che tanto ha fatto e tanto si è distinto in ambito scacchistico. Come ricordano gli organizzatori del torneo, Massimo Guantini non era un giocatore di primo livello ma, come spesso capita, proprio chi non è tra il novero dei più forti meglio comprende il senso degli scacchi e Massimo Guantini era in grado di leggere profondamente gli scacchi in tutto il loro valore simbolico, artistico e pedagogico. Bibliofilo, possedeva alcuni rari testi scacchistici del XVII e XVII secolo, amava il gioco a tal punto da sostenere, per certi versi quasi da solo, la pubblicazione, nel 2009, per i tipi del Comune, del volume "Livorno nella storia degli scacchi" di Alessandro Rizzacasa. Il libro infatti certifica uno dei primati storici di Livorno per lo più misconosciuto: nell'ultima parte dell'Ottocento fu, per gli scacchi, la più importante città italiana ed ebbe riconoscimenti, attraverso la "Nuova rivista degli scacchi", il periodico pensato, fondato, diretto, redatto e pubblicato a Livorno da livornesi, di primissimo livello internazionale.
Guantini, che amava profondamente Livorno, non si limitò però a consentire l'uscita di questo volume, ma svolse un importantissimo ruolo perché ripartisse lo scacchismo attivo di livello nella nostra città. Infatti fu attraverso il suo operato che il Circolo Livorno Scacchi, ancor oggi organizzatore dell'evento, poté allestire nove anni fa il "I Torneo Internazionale Città di Livorno" dopo che erano trascorsi novant'anni dall'ultima pur importante competizione internazionale di scacchi svoltosi nella nostra città.
GLI SCACCHI E LIVORNO
Livorno ebbe nell'Ottocento la ventura di veder sorgere una fioritura scacchistica importantissima. La passione per gli scacchi di molti rappresentanti della classe dirigente livornese e l'internazionalismo della città, che favorì scambi e contatti, portarono alla fondazione, nel 1875, della "Nuova rivista degli scacchi". Fu la munificenza di Luca Mimbelli, cugino del proprietario di Villa omonima attuale sede del "Museo Civico G. Fattori", a consentire la nascita della rivista. L'Italia scacchisticamente era arretrata rispetto a Inghilterra, Francia e Germania, ma questa pubblicazione, che coprì tutto il territorio nazionale, accorciò significativamente il gap. Attraverso il sostegno finanziario di Mimbelli, colto appassionato e l'opera dell'Avv. Emilio Orsini e del Procuratore del Re Amerigo Seghieri (livornese doc il primo, d'adozione il secondo) si cominciò a pubblicare il periodico che raccolse tutte le migliori forze sparse sul territorio nazionale. Motore per tanti anni della rivista fu il citato Avv. Emilio Orsini, che non fu solo infaticabile organizzatore, ma fu anche giocatore esperto, compositore di problemi scacchistici di rilievo internazionale, divulgatore (suo uno dei mitici manuali Hoepli sugli scacchi) e maestro di Luigi Miliani, ingegnere livornese, che andò a dirigere per decenni il magistrato delle acque di Venezia, diresse per quarant'anni la Federazione Scacchistica Italiana e fu tra i pochi in Italia che riuscirono, intorno agli anni Venti del Novecento, a contrastare i migliori giocatori internazionali. L'influsso della rivista consentì ai livornesi di organizzare, nel 1878, il II Campionato Nazionale Italiano, che si giocò nel ridotto del Teatro San Marco. La "Nuova Rivista degli Scacchi" trovò l'attenzione del di lì a poco campione del mondo Wilhelm Steinitz il quale commentò alcune partite dei nostri concittadini su "The Field", giornale di Londra, la capitale mondiale del gioco. La scuola di Orsini si estese agli anni Venti con Miliani, che però visse gran parte della sua vita in Veneto. In città spiccarono i nomi di Raffaello Foraboschi e soprattutto di un personaggio eclettico, proveniente da una abbiente famiglia ebraica, Gastone Bernheimer. Fratello di un famoso studioso di paleografia ebraica, docente presso l'Ateneo di Bologna e di un impresario teatrale, Bernheimer ebbe una solida educazione musicale (fu pianista e compositore di una certa notorietà) e fu tra i migliori scacchisti italiani tanto da arrivare secondo al Campionato italiano giocato a Viareggio nel 1921. Nel 1926 forse venne tracciato l'ultimo grande segno che la nostra città ha lasciato nella storia degli scacchi, un torneo internazionale vinto da Stefano Rosselli del Turco, uno dei nostri migliori di sempre.
Oggi che il mondo delle sessantaquattro caselle è così radicalmente diverso da allora Livorno è nuovamente presente negli scacchi internazionali, con addirittura nove edizioni di un torneo che potrà solo crescere.
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