Livorno, 16 novembre 2013 - Un grande cavallo azzurro di cartapesta alto quasi 4 metri è in viaggio con StopOPG per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), dire no ai “mini OPG” o manicomi regionali e chiedere l'apertura di Centri di Salute Mentale 24 ore su 24.
Dopo Trieste, Torino e Genova, Marco Cavallo ha fatto tappa nel pomeriggio di ieri a Livorno. Il pupazzo che nel 1973 a Trieste ruppe i muri del manicomio di San Giovanni dando il via all'inarrestabile processo di cambiamento e alla Legge 180. Marco Cavallo è la storia della libertà riconquistata dagli internati e della possibilità che le persone hanno di realizzare i propri desideri. Ha viaggiato, senza mai fermarsi, per raccontare le cose straordinarie che sono accadute e che hanno restituito possibilità e speranza a milioni di persone che vivono l'esperienza del disturbo mentale. Oggi torna a mettersi in viaggio per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai mini OPG o manicomi regionali e chiedere l'apertura di Centri di Salute Mentale h24.
L'iniziativa dal titolo “Il viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati”, promossa a livello nazionale da un cartello di istituzioni e associazioni riunite sotto il nome di stopOPG e da Edizioni alphabeta Verlag con la sua collana “180 – archivio critico della salute mentale”, prosegue fino al 25 novembre 2013 quando arriverà a Milano dopo aver percorso 16 città italiane e quasi 4.000 km. Ad essa il Capo dello Stato Napolitano ha conferito una medaglia.
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