Livorno, 19 luglio 2016 - Siamo da qualche giorno all’emergenza meduse. Sugli stabilimenti balneari livornesi, come sulle scogliere del Romito e sulle spiagge di Tirrenia, le “velelle” sono diventate una presenza costante, che con le mareggiate di maestrale si trasforma in un vero e proprio tappeto azzurro-viola sulla battigia. Per i ragazzini, è caccia aperta con gli strumenti più adatti, tra i quali impera il retino. Le “velelle”, portate in secco, si sciolgono velocemente al sole anche se il loro potere urticante rimane a lungo. Quindi, è bene non toccarle. Le reazioni alle “bruciature” sono immediate: è come essere toccati da un ferro rovente e la pelle ha la stessa reazione. Per impatti diretti con meduse di una certa dimensione, si possono produrre cicatrici sulla pelle che rimangono evidenti per mesi e mesi. Ovvio che a nessuno faccia piacere l’incontro ravvicinato con le cellule urticanti di una medusa. Sugli stabilimenti balneari in genere si sono attrezzati con pomate o altri rimedi. Per quanto fastidiose e dolorose, le bruciature di medusa non sono pericolosissime (almeno nei nostri mari) anche se si è verificato qualche anno fa un decesso in Sardegna, per lo shoc anafilattico. Per essere davvero sicuri, dovremmo tutti dotarci, come fanno in Australia, di un flacone di gel astringente al cloruro d’alluminio. Perchè a quanto dicono gli specialisti, è l’unico rimedio davvero efficace , insieme agli steroidi, contro le bruciature da meduse, anche se i pareri dei medici dermatologi non sempre coincidono con quelli dei pescatori o delle vecchie tradizioni dei marinai. Per questi ultimi, uno dei rimedi naturali più efficaci è il forte calore da applicare sulla parte colpita: per esempio, qualcosa di metallo che sia stato al sole fino a superare la temperatura di almeno 50°, quella appunto oltre la quale il “veleno” delle meduse perde efficacia. Altro rimedio delle nonne, applicare il succo di una foglia di aloe appena tagliata: rimedio abbastanza semplice sulle nostre coste, perchè l’aloe è una pianta grassa diffusa anche sulle isole, dall’Elba alla Capraia.
ArchivioSiamo invasi dalle meduse