GIULIO SALVADORI
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Disabile scende dall'auto per fare pipì e i vigili lo stangano

Lo sfogo della moglie: "Litorale senza strutture adeguate e a quanto pare anche senza buonsenso".

Uno scorcio delle Spiagge Bianche a Vada

Uno scorcio delle Spiagge Bianche a Vada

Vada (Livorno), 12 giugno 2015 - Stessa spiaggia, stesso mare. Ma per gli affezionati alle vacanze estive sul nostro territorio il ritornello vale fino ad un certo punto se di mezzo ci sono barriere architettoniche ed un eccesso di zelo burocratico.

Lo sfogo di una villeggiante originaria di Scandicci fa emergere un problema che va affrontato e risolto. La signora in questione si chiama Manola Raspanti e da circa vent’anni è proprietaria di una seconda casa in via Pessagno a Vada. Il marito della donna dal 2012 è affetto da una paralisi sopranucleare progressiva, una malattia neurodegenerativa che comporta un’invalidità del 100%.

“Sono ormai molti anni – ci ha spiegato la signora – che abbiamo acquistato una casa a Vada ma da quando mio marito Elio si è ammalato ci siamo resi conto di quanto sia difficoltoso recarsi al mare per un disabile. Per noi è diventato un incubo perché i servizi di accesso sono quasi inesistenti”. “Mio marito per muoversi utilizza una carrozzella – prosegue lo sfogo della donna – e ogni giorno per arrivare sulla spiaggia siamo costretti a chiedere aiuto a qualche passante per sollevare la sedia a rotelle. Per fortuna in molti ci aiutano ma a volte capita che non ci sia nessuno ad assisterci e così siamo costretti ad attendere sotto il sole cocente. E’ una vergogna che il litorale di Vada non sia attrezzato per i disabili”.

Una critica del tutto legittima e che meriterebbe una risposta celere da parte delle istituzioni. La villeggiante, però, ci ha contattati anche per segnalare un altro episodio decisamente spiacevole ed increscioso. “Martedì mattina – spiega la signora Raspanti – stavamo tornado via in auto dalle Spiagge Bianche a Vada. Erano circa le ore 11.30 e, mentre percorrevamo la strada di collegamento tra la via Aurelia e il litorale, a mio marito è scappata fortemente la pipì.  Così ho accostato a bordo strada per accompagnarlo poco distante. Ma al ritorno ho trovato una multa da 28 euro! Ho lasciato la macchina incustodita per neanche cinque minuti ma tanto è bastato ai vigili per sanzionarmi, nonostante il tagliando dei disabili attaccato al vetro”. “Non sono servite a nulla – conclude la donna – le mie proteste: dapprima con mio marito ci siamo recati al comando della Municipale in piazza del Mercato a Rosignano, dopodichè ci hanno spediti in Comune per parlare con l’assessore Piero Nocchi. Ma niente da fare, hanno preteso che pagassimo la multa. Adesso ho una grande rabbia dentro e mi sento davvero delusa. Ci vorrebbe maggiore buonsenso”. Così dopo il danno anche la beffa.