Piombino, "basta chiamare in causa l'epilessia"

La rabbia del presidente Aice

Fausta Bonino torna a casa dopo la scarcerazione

Roma, 24 aprile 2016 - "L’epilessia fa di nuovo notizia con il crimine, ma ora assistiamo ad un vero salto di qualità che ci prefigura ulteriori possibili sviluppi: questa patologia che solo in Italia colpisce oltre 300mila persone, avrà responsabilità per le stragi terroristiche?". Se lo chiede, con una punta di amarezza, Giovanni Battista Pesce, presidente nazionale dell'Aice, Associazione italiana contro l'epilessia.

"La responsabilità penale nel nostro Paese è individuale e nel coniugarla con una patologia si criminalizzano tutti coloro che la subiscono, con il caso di Piombino, rispetto a quello di Cogne, la persona con epilessia, a causa della sua patologia o dei farmaci che la dovrebbero curare, è additata da possibile omicida a serial killer. E’ dall’arresto dell’infermiera Fausta Bonino che si cerca di coniugare questi omicidi seriali con l’epilessia. Un tragico ritorno a logiche deterministiche ed eugenetiche che furono la base culturale per le stragi naziste delle persone con disabilità".

Infine, Pesce commenta: "Chiediamo che la ricerca delle responsabilità penali per questi omicidi non venga strumentalmente riportata a una patologia o possibile effetti collaterali di farmaci prescritti da medici su autorizzazioni ministeriali criminalizzando, appunto, oltre 300mila Italiani con epilessia. Vogliamo andare in prima pagina per annunciare l’approvazione di una proposta di legge che rimuova le persistenti cause che ci descriminano non appena ci viene certificata l’epilessia, dalla perdita del lavoro alla mancanza del riconoscimento di detta invalidità per accedere alle agevolazioni inclusive come per altre patologie invalidanti".