Val di Cecina, 12 marzo 2016 - L’Osservatorio Nazionale Amianto della Val di Cecina si fa promotore di un’iniziativa di protesta nei confronti del colosso energetico Enel e contro quella che viene definita dallo stesso Ona “la falsa etica e la distorta morale che ha portato l’ente nazionale per l'energia elettrica a non tenere fede agli accordi sul cosiddetto sconto energia in favore dei suoi ex dipendenti, già peraltro esposti a polveri e fibre di amianto provenienti prevalentemente da centrali termiche e geotermiche”.
Un’azione di rimostranza che avrà strascichi legali e che viene chiarita dall’Ona in un comunicato stampa nel quale si legge: “Si continuano a contare le patrologie asbesto-correlate e i conseguenti decessi, cui si è aggiunta la disdetta per gli ex dipendenti relativamente allo sconto sull’energia elettrica consumata dalle famiglie degli stessi. Tale “agevolazione” è in realtà parte della retribuzione, come stabilito dai contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali, per il riconoscimento di prestazioni lavorative già date a suo tempo dal lavoratore. Quindi Enel ha versato parte della retribuzione per una prestazione già ricevuta, con uno sconto energia, come retribuzione scaglionata nel tempo: tutto ciò a proprio favore. Enel ha inoltrato la disdetta ad ogni singolo ex lavoratore, forte di un accordo sindacale con le tre confederazioni, che in realtà non può incidere su singoli rapporti ormai definiti con lavoratori pensionati. Per questi motivi, il signor Claudio Ulivelli, responsabile dell’ONA dell’Alta Val di Cecina, ha portato all’attenzione del direttivo nazionale su questa problematica, e quindi l’Osservatorio proseguirà la sua mobilitazione. Dopo le diffide spiccate nell’interesse dei singoli lavoratori, infatti, assicura loro assistenza legale con piena disponibilità degli avvocati Ezio Bonanni e Francesca Guerrini”.
“Enel – si legge ancora nella nota stampa – non può unilateralmente decidere di modificare le condizioni contrattuali del prezzo dell’energia elettrica consumata dalle famiglie degli ex dipendenti ormai pensionati, aumentandone il prezzo di erogazione, che era più basso perché ciò rientrava in accordi sindacali che prevedevano il pagamento di parte delle retribuzione con prestazioni differite. Dipendenti e famiglie che tra l’altro sono stati pure esposti ad amianto. Gli ex lavoratori interessati potranno rivolgersi al Claudio Ulivelli (rintracciabile al numero 377-4496271 e alla mail [email protected]) oppure direttamente all’indirizzo email [email protected] al fine di ottenere la sentenza giudiziale di ripristino delle condizioni contrattuali e di risarcimento dei danni”.