IRENE CARLOTTA CICORA
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Scacco tra i banchi alla ludopatia

Tra i maestri anche il campione del mondo di dama inglese, Michele Borghetti, che oggi sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica

Il campione mondiale di dama, Michele Borghetti (Lanari)

Il campione mondiale di dama, Michele Borghetti (Lanari)

Livorno, 16 dicembre 2015 - Gli alunni livornesi si stanno dimostrando allievi eccellenti nelle discipline della dama e degli scacchi. Non potrebbe essere diversamente, quando a fare da maestro c’è anche il campione del mondo di dama inglese – fresco di riconferma – Michele Borghetti. Dopo la formazione del corpo insegnanti e l’adesione delle scuole, il progetto «Gioco scaccia gioco» che si propone di combattere la ludopatia proseguirà fino a maggio. «Questi ragazzi vanno fortissimo – ha spiegato Borghetti – sono curiosi e soprattutto molto presi. Devo dire che ci ha sorpreso il fatto che molti di loro già conoscessero il gioco della dama. E con i classici videogiochi che sono ovunque era uno scontro impari. Probabilmente la dama fa parte del bagaglio familiare, in particolare dei nonni, che la tramandano ai nipoti». Sono in tutto 13 le classi ad aver aderito, per 260 ore di didattica (104 per la dama e 154 per gli scacchi). Tra le domande più curiose quella sulla regola del “soffio“ che nonostante abolito dal 1934 è rimasto nelle tradizioni delle famiglie».

Michele Borghetti oggi sarà a Roma in Quirinale, per essere ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Sarà insieme ad altri campioni del mondo e olimpionici, è giusto che la dama abbia tutti gli onori che merita», ha detto. Tra le prime cose che i maestri insegnano c’è il grande rispetto nei confronti dell’avversario: «La prima cosa che si fa è stringersi la mano e augurarsi buon gioco. A fine partita è costume riguardare insieme il match e gli errori, come un vero terzo tempo». Le scuole che partecipano a «Gioco scaccia gioco» sono in gran parte primarie, tranne una: l’istituto Vespucci. «Abbiamo sette classi delle scuole Brin, una classe delle Natali, una alle Lambruschini, due per le Collodi Rodari e due all’istututo Maria Ausiliatrice. C’è anche una classe del Vespucci, che però si dedica solo agli scacchi», ha spiegato il maestro Andrea Raiano.

«Dopo una pausa natalizia andremo avanti fino a maggio, poi concluderemo con un evento agonistico e probabilmente con una recita in costume, con dama e scacchi viventi – prosegue – Trecento ragazzi a partecipare alla prima edizione sono un grande risultato. Il nostro è spesso anche un insegnamento interattivo, muoviamo i ragazzi sul pavimento che ha già la caselle. Tra le domande più divertenti che mi hanno fatto? Quella sulla difficilissima mossa dell’“arrocco” e sul “limite” della scacchiera. I movimenti che i bambini studiano danno lo specchio del diverso modo di concepire il gioco».