di Francesco Foresi
Livorno, 13 gennaio 2014 - «In questo momento è fondamentale salvare la società». Questo il messaggio del presidente Aldo Spinelli dalla dorata Montecarlo. «E’ inutile illudere la piazza su una possibile salvezza sul campo, i risultati sono impietosi. Bisogna guardare avanti e pensare a trovare circa 3 milioni di euro entro il 16 febbraio per saldare gli stipendi».
E come si trovano?
«Cedendo i giocatori che hanno mercato. Schiattarella lo vuole lo Spezia? Se ci da dei soldi lo cediamo. Poi aspettiamo le offerte per Paulinho, Siligardi e compagnia. L’importante è trovare questi soldi altrimenti si rischia la penalizzazione. Io soldi da mettere nel Livorno non ne ho più. Mio figlio è stato categorico: non firma più pagamenti per questa società».
E il futuro?
«Allora andiamo avanti con quello che abbiamo cercando di fare cassa e chiudere in maniera dignitosa la stagione. Poi a fine giugno la mia avventura finisce. Sono stati 15 anni meravigliosi dei quali sono orgoglioso, ma è arrivato il tempo di dire basta».
Ma torniamo al presente, la posizione di Nicola?
«Che vuole che le dica, mi è sembrato in confusione. Ha fatto delle scelte che non si possono condividere. Vedere Emerson su Biabiany mi è apparsa una follia. Togliere Biagianti così dopo 25 minuti... Vede, a Nicola voglio molto bene però ho la sensazione che non possa andare avanti da solo».
L’ipotesi Di Carlo?
«Ci può stare, ma dipende dalle condizioni economiche. Soldi non ce ne sono più».
E allora?
«Oggi mi vedrò con Perotti e Capozucca che mi dovranno prospettare delle soluzioni. Io soldi per un nuovo allenatore non ne tiro fuori. Le soluzioni possono essere due: Perotti con Gelain o Sergio Zanetti. Però è giusto che ascolti il pensiero dei due direttori. Io punto su Perotti che già in passato ci ha salvato».
La situazione non è semplice.
«E’ evidente che qualcosa è stato sbagliato. Dei nuovi arrivati nessuno ha reso secondo le attese e i due acquisti che ho fatto io (Mosquera e Borja, ndr) non hanno mai visto campo. Emeghara è un caso a parte del quale mi assumo tutte le responsabilità. Ora stiamo pagando questi errori e quando cerchiamo dei rinforzi, troviamo un muro di gomma. Nessuno vuole venire a Livorno».
Però c’è tutto un girone di ritorno da giocare, non si può mollare così.
«Assolutamente no, bisogna onorare la maglia amaranto. Però le ripeto — conclude il presidente — la priorità è la salvezza della società».
Il presidente ieri ha incontrato il ds Stefano Capozucca per pianificare il futuro. Se Perotti non dovesse accettare le soluzioni possibili sono Di Carlo, Cagni e Colomba.
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