Violenza sulle donne, servono volontarie

Parte a Cecina un corso di formazione sui temi della violenza di genere. "Cerchiamo volontarie per creare un centro d'ascolto, questa zona è scoperta"

Arci, Uisp, le volontarie dell'associazione Iaia e l'assessore Salvini

Cecina (Livorno), 21 agosto 2015 - A Cecina manca un centro di ascolto, un punto di riferimento per le donne vittima di violenzaSi cercano volontarie attive, da formare, per creare un gruppo con il quale mettere in piedi un centro d'ascolto, primo passo in attesa della creazione di un centro di accoglienza 'rosa', in progetto nella ex caserma dei vigili del fuoco di via dei Parmigiani. Una destinazione che tra l'altro sembra essersi sbloccata. “Ora possiamo accedere al finanziamento, mancava un passaggio che il Comune di Rosignano ha fatto - fa sapere l'assessore Giovanni Salvini -.Spero che a breve possiamo partire con la sistemazione”.

Ma nell'attesa Arci e Iaia, l'associazione nata a Castagneto in memoria di Iliaria Leone per aiutare le donne ad uscire dalla violenza, insieme a Uisp, Auser, Società della Salute e Comune, avviano il progetto Viol.E.T., Violenza e Tutela, un corso di formazione per volontari, anzi volontarie. Un massimo di 15 iscritte, lezioni e visite da settembre a dicembre per un totale di 80 ore con stage finali, e al termine un attestato. “La finalità è proprio quella di trovare volontarie attive e a quel punto formate, in grado di far parte del gruppo che darà vita al centro di ascolto. Può partecipare chiunque, donna, non servono competenze speciali ma solo l'interesse al tema della violenza di genere e una spiccata sensibilità” sottolineano Elena Poli, responsabile del progetto e Marika Salvadori, volontaria di Iaia.

“Anni fa come Arci lanciammo il progetto Ada sulla violenza delle donne – ricorda la presidente Claudia Franconi -, vogliamo ripartire con questo corso di formazione finalizzato alla creazione di qualcosa, un gruppo che poi potrà operare anche nella casa di accoglienza. Cecina è completamente scoperta da questo punto di vista, non ci sono punti di riferimento per le donne vittime. Sarà importante anche fare rete con i carabinieri che hanno una stanza 'rosa' per l'accoglienza, con l'Asl, con le scuole. Più la rete è strutturata più si facilita l'emersione del problema della violenza di genere, più fa sentire protetta, non abbandonata, la donna che decide di intraprendere i primi passi per uscirne”.

Le iscrizioni per il corso devono arrivare entro il 26 agosto, il primo seminario è il 3 settembre. Per informazioni Arci, 0586.684929 o mail [email protected]