Viareggio, 25 febbraio 2011 - La società civile lucchese ha creato in modo spontaneo e gratuito un gruppo di sensibilizzazione, "Muoviti per Vito", e lanciato una campagna virale che passa anche dal web e che è destinata alla raccolta fondi. A questo gruppo hanno aderito associazioni di volontariato, esercenti, professionisti, enti, categorie economiche, testate giornalistiche e singoli cittadini. Tutti si sono uniti per offrire a Vito Annicchiarico l'opportunità di migliorare la proria condizione.
Vito è un giovane lucchese costretto allo stato vegetativo a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2007. E' stato ricoverato e curato negli ospedali di Lucca, Pisa, Viareggio, Fontanellato (Parma) e Volterra. Concluso il ciclo di terapie previste dai protocolli ospedalieri, Vito è tornato a vivere nella sua casa, a Lucca. Dove i genitori, con grandi sacrifici, hanno adeguato i locali per offrirgli una decorosa ospitalità. Vito dimostra ora di reagire agli stimoli, ma continua a essere alimentato con la cannula e non riesce a tenere il capo eretto. Se gli ospedali italiani sembra non possano far più nulla per migliorare la sua condizione, una clinica austriaca offre buone possibilità di recupero grazie a terapie riabilitative e interventi che potrebbero restituirgli almeno l'uso del collo, la parola e, soprattutto, la possibilità di tornare ad alimentarsi in modo naturale. Questa operazione ha un costo (oltre 80mila euro) di cui la famiglia non può farsi carico.
Il Gruppo Donatori di sangue di Tempagnano, lo scorso dicembre, ha promosso una raccolta fondi cui hanno partecipato i soggetti più diversi. Finora sono stati raccolti 70mila euro, ma la strada da fare è ancora lunga. Ora questo gruppo eterogeneo di realtà cittadine ha creato una campagna di sensibilizzazione destinata al fund raising dal titolo "Muoviti per Vito". Un percorso, questo, che porterà anche alla realizzazione di eventi mirati sul territorio.
“E' bello vedere come si è potuto creare questo gruppo traversale portatore di solidarietà e buoni principi”, ha detto il parroco di Tempagnano, don Simone Giuli, intervenuto anche a nome del Gruppo donatori di sangue. “Da tempo ci impegnamo per offrire il nostro aiuto a Vito. E il coinvolgimento della comunità, che spero possa allargarsi ancora - ha concluso don Giuli - è davvero straordinario”.
Intanto anche il Comitato della sagra parrocchiale di Antraccoli ha già deciso di contribuire alla causa di Vito. E anche il ricavato della mascherata di beneficienza che la Croce Rossa organizza il prossimo 2 marzo al Foro Boario (dalle 15.30 alle 19) sarà devoluto al giovane lucchese. “In pochi giorni siamo riusciti a creare un gruppo molto attivo”, spiega Alessandro Tosi di “Muoviti per Vito”. “L'obiettivo è di creare occasioni di incontro e di raccolta fondi sul territorio. Daremo notizia di tutte le novità attraverso la pagina Facebook. Ricordando però che l'evento principale si terrà il 16 marzo al Kuku di Antraccoli, con cena e ingresso in discoteca”.
Alla presentazione della campagna hanno partecipato anche alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali, che hanno offerto il loro patrocinio al percorso. “Ho conosciuto Vito - racconta il vicesindaco di Lucca, Angelo Monticelli - che è riuscito a indicarmi qual è il suo occhio blu e quale quello verde. E' un ragazzo reattivo e la sua è una splendida famiglia. Mi sono impegnato personalmente per migliorare la loro condizione. E approfitto dell'occasione per annunciare la consegna di questo assegno...”. Questa donazione di 3mila euro è il frutto del concerto benefico organizzato da “Il Pellicano” il 6 gennaio scorso a San Romano. “Mi hanno chiamato sul palco - prosegue Monticelli - e consegnato l'assegno. Ho subito pensato a Vito. Ho parlato di lui, annunciando che la somma sarebbe stata donata alla sua famiglia”.
Anche l'assessore alle pari opportunità per la Provincia di Lucca, Gabriella Pedreschi, ha promesso che farà “di tutto per promuovere le iniziative e favorire una raccolta fondi, anche fra gli amministratori. E' davvero ammirevole che iniziative come queste partano dal basso e vedano il coinvolgimento di così tanti giovani, uniti per cercare di garantire un futuro migliore a Vito. E quello che si è creato è anche un giusto rapporto di vicinanza anche fra le istituzioni e la comunità”.
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