Lucca, 23 maggio 2011 - "UNO SCIOPERO della Misericordia per i servizi di pronto soccorso? E’ incredibile". Il direttore sanitario dell’Azienda Usl, Lisandro Fava, appare veramente sorpreso leggendo quanto dichiarato dal proposto dell’Arciconfraternita, Cesare Rocchi che, come abbiamo pubblicato nell’edizione di ieri, parla del possibile "ciopero dei servizi di 118 per veicolare il messaggio dell’insufficienza dei fondi a disposizione".
"Noi — risponde Lisandro Fava — non ci muoviamo in autonomia ma all’interno del quadro regionale. C’è stato un accordo che risale al 2001 e che poi viene integrato anno per anno, un’intesa che stabilisce le tariffe valide in tutta la Toscana. L’Azienda Usl di Lucca non cambia nulla. Seguiamo quanto è stato definito dal tavolo regionale a cui hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di volontariato. Mi sembra dunque assurdo che la Misericordia di Lucca pensi a uno sciopero contro l’Azienda Usl. Le tariffe non dipendono da noi. L’Usl di Lucca non può dare né un soldo di più né uno di meno. Forse in qualche momento possono esserci stati problemi di ritardato pagamento ma questo è un altro aspetto e comunque un fenomeno transitorio. Fra l’altro sono in corso cambiamenti per le associazioni di volontariato che rappresentano un grande riconoscimento per le stesse associazioni".
FINORA non ci sono segnali sul fronte delle altre due associazioni che a Lucca si occupano del pronto intervento: la Croce Rossa e la Croce Verde. I rispettivi dirigenti sembrano impegnati a fare i conti prima di prendere una posizione più precisa in merito. La Misericordia ha evidenziato che l’Azienda Usl riconosce 25 euro per ogni intervento del 118 nell’ambito del comune di Lucca, con l’aggiunta di qualche centesimo se l’intervento avviene nella Piana. 18 euro è il costo orario di un solo dipendente a bordo dell’ambulanza a cui si aggiunge l’autista, il costo di ammortamento dell’ambulanza, i tagliandi mensili, la manutenzione e il rinnovo delle attrezzature a bordo."L’Usl — ha detto Rocchi — deve rendersi conto che non è sufficiente un adeguamento annuale del 3 per cento, deve riconoscerci una tariffa che riesca a far pari con le spese vive di gestione".
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