LUCCA, 5 febbraio 2013 - Sopralluoghi degli esperti al laghetto termale di Pra’ di Lama, nel Comune di Pieve Fosciana, e alle vecchie terme di Gallicano, nel punto di incontro tra il Turrite e il Serchio. A gestire le operazioni è Fedora Quattrocchi, responsabile dell’unità funzionale geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia della sezione sismologia e tettonica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Durante i lavori svolti ieri è stato preso in esame il comportamento degli animali. Dalle acque di Pra’ di Lama sono infatti fuoriusciti decine di rospi. Intervistando la gente del posto, la Quattrocchi ha ricevuto opinioni contrastanti: «Secondo alcuni si tratta di un comportamento anomalo, secondo altri no».
«E’ importante considerare le attitudini degli animali — ha spiegato —. Sono i primi ad avvertire i terremoti cambiando stile di vita oppure innervosendosi. Nel caso del Pra’ di Lama, gli animali potrebbero esser stati allontanati da una possibile fuoriuscita di gas nelle acque». Tuttavia, pare che in questo caso non ci siamo anomalie particolari vista la presenza di molte rane, in questo periodo, e sempre secondo la gente del posto, ai bordi del laghetto. Intanto sarebbe smentita la segnalazione dei vulcanetti di fango: «Ci erano stati segnalati alcuni giorni fa — spiega la Quattrocchi —. Ma a seguito del sopralluogo non abbiamo rilevato nessuna presenza di questi fenomeni dovuti alla pressione delle acque che salgono in superficie». Lo staff dell’Istituto nazionale di geofisica ha però raccolto svariati dati: «Essendo Pra’ di Lama un pozzo artesiano, dove l’acqua fluisce in maniera spontanea e circola dentro la faglia, possiamo ottenere informazioni utili, tramite le analisi chimiche, sui movimenti della faglia stessa». Con le acque campionate verranno effettuate, a partire da oggi, le analisi geotermiche (presenza di sali disciolti e di gas quali metano ed elio). «Questo per verificare se le falde subiscono variazioni in termini chimici e idrogeologico» osserva ancora Fedora Quattrocchi. Le analisi verranno confrontate con quelle fatte dalla stessa Quattrocchi nel 1990. Anche presso le vecchie terme di Gallicano sono stati portati avanti i medesimi lavori. «Vogliamo sensibilizzare gli abitanti del posto — conclude — affinché ci informino circa i possibili cambiamenti delle acque, come la temperatura, il colore e quant’altro».
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