Lucca, 5 dicembre 2013 - HA SOLTANTO 13 anni. Ma si propone come una donna «esperta», facendo propria anche un’attenta strategia marketing. Dice di essere pronta a rapporti orali, di poter offrire le foto delle sue parti intime, di promettere momenti «speciali». Si fa avanti personalmente con i suoi compagni, ma li contatta anche, privatamente, sui social e per sms. Ma tutto ha un prezzo. In cambio chiede infatti qualche euro, quello che serve per una ricarica telefonica, per soddisfare gli sfizi di una ragazzina appena adolescente.
UNA STORIA choc che arriva da una scuola media lucchese. A raccontarla è un nonno che ci contatta direttamente in redazione. «Mio figlio preferisce non alzare polverone, non lo ha detto nemmeno alla preside e non ne vuol parlare con i genitori della ragazza – dice -. Ma io personalmente non mi sento di far passare del tutto sotto silenzio un fatto inquietante. Mio nipote che quest’anno frequenta la terza media è stato avvicinato con esplicite avances sessuali da una coetanea della sua scuola. Ha proposto a lui e ad altri ragazzini di fare sesso o di scattarsi foto oscene in cambio di soldi o ricariche telefoniche. E’ allucinante, sarebbe perfino incredibile se non si trattasse di mio nipote, il modo in cui si è proposta, praticamente senza limiti né inibizioni. In famiglia siamo rimasti sconvolti». Episodi simili erano venuti alla luce, ma in età decisamente più avanzate. In questo caso non solo si tratta di una minorenne, ma di una ragazzina di appena 13 anni.
«NON VOGLIO alzare il polverone nelle famiglie, né mettere in croce una scuola che per molti aspetti funziona bene e che non può certo essere responsabile di tutto ciò che avviene. Ma mi sembra doveroso – sottolinea il nostro lettore - far sapere che anche nella nostra apparentemente placida Lucca, esistono problematiche sociali drammatiche, di cui magari molti sono già a conoscenza ma fanno finta di non vedere. La sfrontatezza delle ragazzina, la mancanza assoluta di valori e di amor proprio, unite forse al volersi mettere in luce a tutti i costi, ci devono far riflettere».
UN CASO choc, piovuto a Lucca sull’onda lunga degli episodi romani, in cui le baby squillo si proponevano sul web con espliciti inviti e ammiccamenti. «Un problema che esiste, temo che infatti sia tutt’altro che circoscritto alla compagna di scuola di mio nipote. Le istituzioni, la chiesa, le associazioni e gli psicologi, devono far quadrato per affrontare questa nuova, drammatica emergenza sociale».
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