Lucca, 26 giugno 2014 - Un’innovazione non da poco, che permetterà a tanti ragazzi di poter interagire sul campo da gioco ed essere protagonisti di una vera partita di calcio. Come? Con il portiere elettronico. Proprio così. Da oggi i ragazzi con disabilità motoria possono indossare la maglia n. 1 e giocare con i loro compagni grazie a «El.Go. - l’Electronic Goalkeeper», l’innovativo portiere elettronico sviluppato dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e realizzato con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, da sempre molto sensibile al tema dell’inclusione. Assoluta novità nel settore, il dispositivo, già sperimentato in alcune classi del liceo scientifico «Salutati» di Montecatini sarà presentato ufficialmente sabato dalle 9.30 a Corsagna al Centro San Michele della Misericordia di Corsagna, nell’ambito del convegno «Il valore dello Sport nella Disabilità», organizzato sempre in collaborazione con la Fondazione Bml.
La paternità del progetto è di un insieme di docenti, collaboratori e studenti ingegneri elettronici, informatici e meccanici del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’ateneo pisano. «El.Go. è un emulatore di portiere da calcetto controllabile da remoto mediante un’interfaccia adatta a persone con disabilità motoria - spiega il professor Luca Fanucci, docente di Ingegneria elettronica dell’Ateneo pisano, che da anni si occupa anche di ausili tecnologici per persone con disabilità - . A differenza di altri dispositivi analoghi, il portiere elettronico è stato concepito per permettere una partecipazione attiva al gioco alla persona con disabilità motoria». El.Go. è una sagoma di forma umana con un robusto sistema elettro-meccanico che le permette di scorrere lungo la linea di porta con la stessa rapidità di un portiere umano. L’intero sistema è gestito da un circuito elettronico che la persona con disabilità può comandare utilizzando una grande varietà di interfacce utente (pulsanti, joystick, ecc.). El.Go. è stato realizzato con la preziosa collaborazione di Paolo (18 anni) e Tommaso (16 anni), due ragazzi con disabilità motoria, e dei loro amici.
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