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Domus della discordia: scavare o ricoprire? Che dilemma. Vota il nostro sondaggio

Tiene banco il tema della domus romana scoperta in piazza Santa Maria Corteorlandini: adesso dunque che fare? Andare avanti con gli scavi o ricoprire tutto? / SONDAGGIO

Scavi archeologici

Scavi archeologici

Lucca, 18 settembre 2017 - «La presenza romana a Lucca è stata importantissima, arricchirne oggi il valore storico sarebbe importantissimo, non solo per la città ma per l’intera Toscana». La domus che sta affiorando dal ventre molle del centro storico della città e che ‘promette meraviglie’ («Lasciateci scavare, può esserci un vero tesoro là sotto» insistono a dire in queste ore gli archeologi») stuzzica la fantasia di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, da sempre ‘innamorato pazzo’ della storia della nostra terra e delle ‘tracce’ del suo passato. 

 

Sua la battaglia per riportare alla luce un Botticelli ‘dimenticato’ in una stanza chiusa a chiave nella villa medicea di Castello, nel fiorentino, sua l’ostinazione nel voler scavare nelle viscere di Palazzo Vecchio per creare un percorso storico e infine ancora sua la volontà, vent’anni fa, di mappare un’antica torre romana rinvenuta in via del Proconsolo, nel capoluogo toscano. Logico che il ritrovamento lucchese non possa lasciarlo indifferente. C’è un tesoro a due passi dalla chiesa barocca di Santa Maria Nera, scoperto per caso allestendo un cantiere per un’isola ecologica. Ci vorrebbero risorse per valorizzarlo e il Comune di Lucca, sia pur titubando, sembra orientanto a ricoprire i reperti abbandonando l’idea di musealizzarli. Ma, in fondo, c’è ancora tempo per cambiare idea. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ieri, sulle colonne del nostro giornale, ha lanciato un appello al sindaco Tambellini che suonava più o meno così: «Si interpelli la Sovrintendenza e poi ci si attivi per trovare sponsor, ma non buttiamo asfalto sulla storia». Giani pare essere sulla stessa lunghezza d’onda: «Non lascerei nulla d’intentato - dice il presidente del consiglio regionale - l’archeologia è la regina delle nostre radici». 

E i soldi per scavare ancora? «Si potrebbe puntare su una sinergia tra pubblico e privato» dice l’esponente del Partito democratico. «Se veramente c’è qualcosa di prezioso – incalza Giani – vale la pena andare avanti a scavare». Già al momento, comunque, siamo di fronte al più grande ritrovamento di epoca romana degli ultimi decenni. In un angusto spazio di quattro metri per sei, dopo aver rinvenuto 34 tombe del XII° e VI°, sono spuntati nei giorni scorsi quattro ambienti di una domus che. Pavimentazioni colorate, in opus signinum, soglie di marmo, intonaci in rosso pompeiano e azzurro. Anche gli archeologi sono rimasti a bocca aperta.