MASSIMO STEFANINI
Cronaca

Scampò alla tragedia del Titanic. Ora riposa accanto al padre annegato

L’ultimo desiderio di Salvata: essere sepolta vicino a papà Sebastiano

Il Titanic

Il Titanic

Lucca, 20 aprile 2017 - Pur essendo padre e figlia non si erano mai conosciuti, separati dalla tragedia del Titanic. Ora riposano fianco a fianco. Quando Sebastiano Del Carlo da Capannori fu inghiottito dalle acque fredde dell’oceano, sua figlia Salvata era nel grembo della madre Argene Genovesi e moglie di Sebastiano, entrambi partiti per cercare fortuna negli Stati Uniti a bordo del Titanic. In questi giorni in cui si celebra l’anniversario dell’affondamento, avvenuto il 15 aprile del 1912, colpisce come Sebastiano (i cui resti furono recuperati molto tempo dopo) idealmente sia accanto a quella bambina, poi vissuta fino a 96 anni, che non potè vedere né abbracciare. Sono sepolti insieme al cimitero di Altopascio per un viaggio ultraterreno congiunto, come la donna ha voluto. 

La storia è rimasta nell’oblio per decenni sino a quando nel 1998 James Cameron girò il celebre film che fece incetta di Oscar, con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. La storia d’amore, la donna incinta che riuscì a salvarsi e che poi si risposò dando alla luce Salvata ma anche Neva da un secondo matrimonio, fece il giro del mondo. Neva è ancora viva, ha circa 80 anni e vive in provincia di Verona. Tra i 2.223 passeggeri del Titanic, i toscani erano sei. Tra i camerieri Ercole Testoni di Bagni di Lucca. Era addetto alla cura dei bicchieri. Partito da Southampton, il suo corpo non fu mai rinvenuto. Poi i tre originari di Capannori. Sebastiano Del Carlo e la moglie Argene che da giovani abitavano uno di fronte all’altro. Si erano sposati da poco, Argene era in dolce attesa quando decisero di recarsi in America. Così si imbarcarono. Non sulla tratta Genova-New York ma sul nuovo transatlantico inaffondabile in Francia, a Cherbourg, con destinazione Chicago, così registrò il funzionario dell’immigrazione. Il sogno d’amore finì contro un iceberg.

Al momento dell’evacuazione Argene venne caricata su una scialuppa, poi raccolta dalla nave Carpathia, mentre Sebastiano aspettò il suo turno invano. Morì nel naufragio. Il corpo fu ripescato dalla nave Bennett MacKay. Aveva ancora il cappotto grigio e un abito di tweed scuro. Argene invece sbarcò a New York per poi rientrare in Italia a bordo del Cretic. Viaggiò con la salma del marito e tornò in Lucchesia, dove è morta nel 1970. Salvata nacque sette mesi dopo ed è vissuta sempre a Altopascio, dove è morta nel 2008. Ora riposa con il papà, mai conosciuto, nella vita terrena.