Lucca, 5 agosto 2016 - Sarà interrogato stamani in carcere Pasquale Russo, il 46enne di Segromigno in Monte arrestato per l’omicidio di Vania Vannucchi, l’operatrice sociosanitaria uccisa in modo atroce con una tanica di benzina data alle fiamme. All’interrogatorio del gip Giuseppe Pezzuti, alla presenza dei difensori di fiducia Gianfelice Cesaretti e Paolo Mei, prenderà parte anche il pm Piero Capizzoto che ha chiesto la convalida dell’arresto per omicidio volontario e la misura cautelare in carcere. Ancora non è chiaro se Pasquale Russo risponderà alle domande del giudice o se invece i difensori gli suggeriranno di avvalersi della facoltà di non rispondere, confermando per ora le dichiarazioni, in buona parte farneticanti, messe a verbale martedì sera in questura davanti al pm e ai poliziotti della Squadra mobile. Ma intanto la sua posizione sembra aggravarsi, sotto il profilo della premeditazione del delitto. I poliziotti diretti dalla dottoressa Silvia Cascino hanno infatti trovato ieri la tanica usata da Russo per l’aggressione mortale. Non era nella zona dietro al campo di Marte come aveva invece dichiarato l’arrestato, bensì nascosta dentro la siepe del condominio di via delle Ville, dove l’uomo abita. Ancora una bugia smentita dalle indagini. Ma c'è di più. Con un lavoro paziente e capillare, la Squadra mobile ha infatti scoperto che Pasquale Russo quella mattina, poco prima dell’appuntamento con la sua vittima, aveva fatto rifornimento di benzina con quella tanica al distributore «Q8» in viale Castracani. Lo documentano le telecamere di sicurezza dell’impianto, le cui immagini sono state sequestrate ieri dalla Procura. Perché quel pericoloso rifornimento, con una tanica piena di carburante riposta nel bauletto, subito prima dell’incontro con la povera Vania? Un elemento pesante a favore dell’ipotesi di un agguato premeditato. E anche della crudeltà. Due aggravanti che incombono sul 46enne, al momento arroccato dietro al suo castello di mezze ammissioni a tratti deliranti. «Sì, abbiamo litigato e allora le ho rovesciato addosso la tanica di benzina – ha affermato nell’interrogatorio – ma non so come abbia preso fuoco. Forse aveva una sigaretta accesa, non so... L’ho vista che bruciava, ma io sono risalito in scooter e sono tornato a casa...». L’uomo è rinchiuso da solo in una cella del «San Giorgio», controllato a vista. Gli avvocati Cesaretti e Mei lo descrivono «molto provato» e taciturno. La linea difensiva è chiara: evidenziare le problematiche di tipo psichico di Pasquale Russo. In questo senso verranno svolte indagini difensive con un proprio consulente e verrà chiesto alla Procura di procedere con una perizia psichiatrica. Intanto la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma di Vania che verrà effettuata oggi pomeriggio dal medico legale Stefano Pierotti all’istituto di Medicina legale di Pisa. La Polizia sta ascoltando come testimoni i parenti e gli amici della povera vittima, per ricostruire le fasi delle molestie, dello stalking attuato nei mesi precedenti da Pasquale Russo nei confronti della donna. Al setaccio anche i cellulari di lei e dell’omicida, proprio per fare ulteriore luce sul movente. Il quadro emerso finora indica minacce e botte, fino a un’incursione nell’abitazione della donna. Che non l’aveva mai denunciato.
CronacaBrucia la ex: Pasquale ripreso in un video mentre riempie una tanica di benzina