Lucca, 30 luglio 2011 - L'esponente del Pdl lucchese, Luca Leone, (che molti indicano anche come probabile candidato del centrodestra alla carica di sindaco nel 2012) lancia una proposta povocatoria sul futuro della scelta e sul coinvolgimento dei cittadini nella scelte. E lo fa con un lungo documento, inviato alla stampa oltre che a tutti i consiglieri comunali.
Il contesto: la partecipazione politica oltre i partiti.
I temi della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali così come quello delle primarie per la scelta dei candidati non sono certamente del tutto nuovi. Si tratta tuttavia di temi fortemente attuali soprattutto in un momento di “confusione” ed “incertezza” sul piano politico e di progressiva disaffezione dei cittadini alle forme tradizionali della politica organizzata. Non voglio dilungarmi in considerazioni sociologiche o politologiche, comunque fortemente opinabili, ma è difficile non registrare il distacco tra i cittadini e la politica, ancora meglio tra i cittadini e larga parte della classe politica. Tuttavia, la fase che viviamo evidenzia, a mio avviso, una progressiva perdita di punti di riferimento per i cittadini. In altre parole quello che registriamo non è un completo e definitivo disinteresse dei cittadini per la politica in generale (per fortuna), prova ne è anche il recentissimo risultato referendario, semmai una ritrovata voglia di partecipazione che spesso si perde nella mancanza di punti di riferimento essenziali e di occasioni di coinvolgimento. I partiti hanno parzialmente perso quella caratteristica di trait d’union tra la società civile e le istituzioni, quella capacità di coinvolgimento attivo, finendo troppo spesso per essere poco inclusivi e troppo autoreferenziali, hanno smarrito quella centralità riconosciuta tradizionalmente nel sistema politico italiano e nell’ordinamento costituzionale (art.49 Tutti i cittadini hanno diritto di riunirsi in partiti per concorrere con metodo democratico alla vita politica del paese). Questo non vuol dire, tuttavia, che i partiti debbano venire meno al loro ruolo fondamentale nella società; ravviso invece l’esigenza che i partiti tornino progressivamente a riappropriarsi di quella centralità fondamentale, oggi indebolita anche a causa di proprie responsabilità, attraverso percorsi di apertura, maggiore coinvolgimento e maggiore democrazia interna (tema assai attuale proprio nelle ultime settimane).
La proposta: una giornata della partecipazione civica.
Certe considerazioni e riflessioni hanno evidentemente una portata generale, ma ritengo che a Lucca, nel nostro piccolo, possano esserci le condizioni per lanciare delle proposte e organizzare iniziative che potrebbero davvero rappresentare anche una sorta di laboratorio nazionale.
La mia proposta, che oggi voglio rendere pubblica e rispetto alla quale mi auguro possa svilupparsi un dibattito approfondito, riguarda proprio gli aspetti della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e alle scelte fondamentali della polis, attraverso un duplice percorso di cittadinanza attiva. Da una parte le primarie per la scelta del candidato alla carica di Sindaco di Lucca nel 2012, dall’altra un esperimento di democrazia diretta attraverso lo strumento del referendum consultivo, strumento già peraltro utilizzato da diversi enti locali (Milano, Bologna, Piacenza) proprio in concomitanza con l’ultimo referendum popolare.
Quella che propongo, alla città e ai partiti e movimenti rappresentanti in Consiglio Comunale, è una sorta di giornata della partecipazione civica (per non usare i consueti termini anglofoni quali ad esempio election day) nel corso della quale organizzare sia le primarie per la scelta dei candidati a Sindaco, sia uno o più referendum consultivi attraverso i quali registrare gli orientamenti e la volontà dei cittadini rispetto ad uno o più temi dell’agenda politica e amministrativa del Comune.
Il referendum consultivo.
Sia lo Statuto Comunale (art.11) che il Regolamento specifico sui diritti di partecipazione dei cittadini prevedono sia lo strumento del referendum abrogativo, consultivo, propositivo, nonché strumenti e opportunità di coinvolgimento dei cittadini, che sono rimasti sempre e soltanto finora dichiarazioni d’intenti. Mai nella storia del Comune si è tenuto un referendum o si è deciso di utilizzare gli strumenti regolamentari per sentire direttamente i cittadini su alcuni aspetti della vita civica o su alcune questioni dell’agenda politica. Perché non sentire i cittadini e renderli protagonisti direttamente di alcune scelte? Il Consiglio Comunale, a maggioranza assoluta, potrebbe facilmente decidere di indire un referendum consultivo per sentire direttamente dai cittadini la loro opinione riguardo ad alcuni aspetti amministrativi importanti. Perché non farlo? Non sarebbe utile invitare tutti i cittadini ad esprimersi sull’accessibilità al centro storico, sull’orario di funzionamento dei varchi di accesso, su nuovi strumenti di partecipazioni attiva dal momento che scompariranno le circoscrizioni così come esistenti dagli anni ’70, solo per fare degli esempi. Non potrebbero essere i cittadini stessi a suggerire ai Consiglieri Comunali temi rispetto ai quali sarebbe utile per la “politica” sentire davvero l’opinione dei cittadini? Per quanto lo Statuto preveda la validità del referendum con il voto del 50% più uno degli aventi diritto, non sarebbe comunque utile per gli amministratori avere dai cittadini un’indicazione politica?
Le primarie.
Quanto al tema delle primarie confesso di essere stato, da sempre, un convinto sostenitore di questo strumento di coinvolgimento dei cittadini nella scelta dei propri rappresentanti ( sempre che siano davvero aperte e ci si creda davvero) e registro con grande soddisfazione il dibattito aperto sul tema a livello nazionale. Ma anche qui, nella nostra medio-piccola realtà cittadina, non abbiamo forse l’opportunità di proporre e costruire qualcosa che possa rappresentare un esperimento pilota o un laboratorio politico? Perché non costruire insieme, centro-destra e centro-sinistra, una proposta condivisa e dimostrare che sulle regole, sulla partecipazione civica, su alcune scelte fondamentali che riguardano la città si può trovare punti d’intesa e anche, perché no, costruire percorsi condivisi? Propongo quindi a tutti i partiti e movimenti rappresentati in Consiglio Comunale di costituire un tavolo comune e ragionare concretamente sulla mia proposta. Vi immaginate, ragionando un po’ per schemi e per capirci, poter offrire ai cittadini la possibilità di votare su una stessa scheda il proprio candidato preferito nell’ambito del centro-destra o alternativamente il candidato preferito nell’ambito del centro-sinistra, all’interno di sezioni elettorali costituite da rappresentanti “volontari” di tutti i partiti e movimenti (nell’ipotesi che abbiano una rappresentanza in consiglio comunale)?
Fantapolitica?
Una giornata del cittadino e della partecipazione civica, con referendum consultivi promossi dal Consiglio Comunale anche su invito e suggerimento dei cittadini, e contemporaneamente le primarie di coalizione. Da una parte dipendenti comunali ai seggi per i referendum consultivi e dall’altra “volontari” di partiti e movimenti per le primarie di coalizione per la scelta dei candidati alla carica di Sindaco per il 2012.
Fantapolitica? Forse. Lungi da me voler fare proposte scioccanti e solamente demagogiche. Per quanto mi riguarda credo davvero fortemente nella partecipazione dei cittadini e vorrei che seriamente ci possa essere l’opportunità di sedersi intorno ad un tavolo con tutti e parlarne approfonditamente.
Luca Leone
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