Massa, 26 maggio 2017 - Hanno un volto i due ladri che lo scorso 10 maggio hanno trafugato un prezioso bassorilievo del ’600 all’interno della storica Abbazia di San Caprasio di Aulla. Una notizia emersa ieri in serata, sulla quale sono ancora in corso le valutazioni del caso. A mettere sulle tracce dei malviventi i carabinieri (coordinati dal comandante provinciale del tenente colonnello Valerio Liberatori) sarebbe stata la testimonianza di persone del posto, ascoltate su quanto accaduto, cui gli inquirenti avevano fatto vedere i filmati delle telecamere di sicurezza.
Nelle immagini si vedevano i movimenti della coppia intenta al trafugamento della statua alta 94 cm., larga 52, di notevole peso. Oltre che alle immagini della videosorveglianza, sembra che a incastrare la coppia sia stato il causale passaggio di una persona che avrebbe riconosciuto nel ladruncolo un 45enne spezzino, ben noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti, residente in una grossa frazione di Aulla. Identificata anche la complice, la convivente 40enne, a sua volta originaria dello spezzino.
Sono stati individuati, seguiti e bloccati dai carabinieri: in corso di valutazione i provvedimenti da prendere nei loro confronti, con ogni probabilità essendo venuta meno la flagranza di reato verranno denunciati a piede libero. Anche se sulla posizione del 40enne potrebbero pesare come macigni i numerosi precedenti. Il prezioso bassorilievo è stato recuperato e a breve sarà restituito al parroco dell’Abbazia di San Caprasio Giovanni Perini. Era stato quest’ultimo, nel primo pomeriggio del 10 maggio scorso, ad accorgersi del furto e a dare l’allarme; erano state sentite anche le testimonianze di un gruppo di pellegrini francesi in visita all’antico tempio che avevano riferito della presenza della coppia all’interno della chiesa, descrivendone l’abbigliamento e le caratteristiche somatiche.
Poi, gli stranieri si erano allontanati lasciando i due sconosciuti dentro la chiesa da soli: è in quel frangente che si sarebbero appropriati del bassorilievo, mettendo a segno il colpo all’ora di pranzo, un orario in cui nei paraggi scarsa è la presenza di persone. La coppia avrebbe agito con freddezza, con spregiudicatezza dando prova di possedere veramente dei nervi d’acciaio. Con l’Abbazia aperta al pubblico correvano il rischio di essere scoperti da qualcuno. I ladri forse attendevano che le acque si calmassero per piazzare sul mercato il bassorilievo del 600, magari portandolo all’estero. Da choarire se si trattava di un furto su commissione o un’azione estemporanea, stroncata dall’accurata indagine dei carabinieri.