Bagni al fiume sopra la città
Massa, 28 agosto 2017 - HA PROVATO a chiedere aiuto ma l’acqua le stava già entrando in gola. Questione di secondi e ora saremmo qui a raccontare tutta un’altra storia: quella bambina deve la vita a un ragazzino di 14 anni che ha avuto la prontezza di tirarla fuori dall’acqua dove stava annegando. L’episodio ieri poco dopo l’ora di pranzo sulle rive del Frigido a Guadine dove alcune famiglie si erano rifugiate per sfuggire alla canicola cittadina. Per i più piccoli l’acqua così limpida era una tentazione troppo forte: fra loro due bimbe di una famiglia di origine nordafricana e un 14enne massese, nutavano in uno specchio d’acqua profondo non più di un metro e mezzo. Nulla che facesse presagire quanto sarebbe accaduto di lì a poco.
«STAVO facendo il bagno con mio figlio più piccolo in un altro punto del fiume – racconta un 45enne, padre del ragazzino intervenuto in soccorso della bambina – quando mi sono girato un attimo per controllare il figlio più grande. A poco distanza da lui in mezzo alla ‘piscina naturale’ ho notato quella bimba in evidente difficoltà. Ha provato a dire ‘aiuto’ ma l’acqua le stava entrando in bocca. Teneva le braccia alzate, aveva la testa ormai tutta sotto l’acqua: i genitori non si erano accorti di cosa stava succedendo». La madre della piccola si era infatti allontanata per andare ad aiutare i parenti a preparare il pranzo pochi metri più in là. Il 45enne massese si è lanciato in direzione della bambina «urlando a mio figlio, che era molto più vicino, di sollevarla dall’acqua: due secondi dopo l’ho raggiunta e portata su uno scoglio», mentre nel frattempo anche i genitori si sono resi conto di quanto era appena accaduto. La piccola ha sputato l’acqua, poi è stata fatta sdraiare su un masso dove il padre l’ha coperta perchè era spaventata e infreddolita. Tensione e paura si sono allentate col passare dei minuti quando la bimba si è via via ripresa, senza che fosse necessario l’intervento dell’ambulanza.