Massa,25 agosto 2017 - CADE in una scarpata al Vergheto ma per chiedere aiuto deve scendere a Forno: il telefono cellulare è muto. E’ accaduto ad una nostra concittadina che era andata, con il compagno, al Vergheto (spettacolare castagneto sopra Forno) per raccogliere le more. Ad un tratto, per il cedimento di una porzione di terreno, la donna è scivolata nella scarpata e ha cercato di aggrapparsi alla parete per evitare il peggio, riportando serie fratture alla mano e al polso.
Il compagno è intervenuto immediatamente ma non ha potuto chiamare i soccorsi perché il cellulare, in quella zona, non funziona. A bordo dello scooter i due hanno raggiunto il paese fermandosi alle prime case di via Polla, dove un residente si è offerto per accompagnare la malcapitata in ospedale. Il fatto ripresenta tutta la sua drammaticità. Ricordate lo spot di Massimo Lopez «una telefonata allunga la vita?». Ecco, in questi casi si può aggiungere che «una telefonata può salvare una vita» . E questo potrebbe diventare lo spot da utilizzare per la valle dei Canali fino a Resceto e la zona alta di Forno, tra cui Vergheto. «Da moltissimi anni – sostengono i residenti delle Guadine, tra cui Patrizia Ciuffi e Pietro Bertonelli – facciamo presente la necessità di dotare quella zona montana di un ripetitore per la telefonia mobile. Si sono succedute quattro amministrazioni e siamo al punto di partenza». E portano come esempio il terribile fatto accaduto un paio di anni fa al professor Cordoni sopra la via Vandelli. Per chiamare i soccorritori l’amico che stava con lui è dovuto scendere nella strada, fermare una signora che saliva a Resceto ed incaricarla di telefonare al 118. Con il cellulare l’ambulanza sarebbe arrivata un’ora prima e forse si sarebbe potuto evitare la tragedia. Se la donna caduta a Vergheto avesse riportato lesioni importanti, avrebbe fatto la fine di Cordoni? E perchè nel 2017, mentre le città sono trasformate in forni a microonde per l’elevato numero di antenne, in montagna ancora non è garantito questo servizio? Un nuovo appello, dunque, per installare un ripetitore che copra tutta la montagna finalizzato a garantire la sicurezza ai numerosi fruitori ed escursionisti.