Massa, 18 gennaio 2017 - A sei anni ha dormito per la prima volta sotto le stelle delle Alpi Apuane con il gregge di suo padre Pietro. Quella notte sotto le stelle ha segnato il suo cammino, il destino della sua vita e lui ha deciso che avrebbe vissuto “libero” e nella natura. Lui è il pastore Evaristo Alberti, di anni ne ha 57 e ancora oggi vive con la sua attività di pastore. «La pastorizia è stata ed è il mio lavoro ed è anche la mia passione», racconta Evaristo che abbiamo incontrato nella sua casa sopra le montagne di Forno, in una piccola località che si chiama Ulvi Liegi e dove abitano 12 famiglie.
«Ho un gregge di 130 capre, ma prima avevo anche le pecore. Mio padre era cavatore: poi ha scelto la pastorizia ed io ho deciso di seguire questa strada. Mi sento libero. E’ un lavoro duro, ma mi permette di stare a contatto con la natura e, appunto, di vivere libero». Evaristo, volto che ricorda quello del Cristo, non ha il cellulare, in casa non ha telefono fisso, è una persona che ha fatto una precisa scelta di vita e che ha abbracciato la natura con consapevolezza ed amore. Mentre Evaristo racconta, davanti al camino, nella sua casa che testimonia la sua personalità unica – di pastori come lui sul territorio provinciale ce ne sono solo tre – , ha accanto la donna che ha scelto di condividere con lui un’esistenza unica, autentica: Stefania.
Scherzando, dice: «E’ dura essere la moglie del pastore. Quando d’estate dorme in montagna, resta fuori anche due o tre giorni». Stefania ed Evaristo si sono incontrati sul passo del Vergheto e da allora non si sono più lasciati: condividono una vita dura ma bella e libera che insegna ai tre figli valori che autentici. Stanno insieme da 20 anni e hanno tre figli: Marco, Matteo e Morgan, il più piccolo, 12 anni, che ha la passione per la matematica e vuole partecipare alle “olimpiadi” della materia. «E’ una vita di lavoro», racconta Evaristo che nel suo genere è un vip: lo conoscono tutti e lo amano. A Massa il pastore Evaristo è una leggenda, gli vogliono tutti bene. La giornata inizia alle 5.30 e nel periodo estivo anche prima. Il lavoro duro è nel periodo che va da aprile ad ottobre, quando sale sulla montagna con il suo gregge di capre: ognuna ha un nome... “Gemella”, “Primavera”, lui le conosce tutte e le ama e le cura.
«Esco prima dell’alba e vado in montagna – dice – e quando è estate dormo su e torno a casa ogni 2 o 3 giorni».