Filattiera (Massa Carrara), 3 gennaio 2017 - E’ andato a far visita ai due anziani parenti come spesso faceva tutti i giorni. Non immaginava certo la scena che si sarebbe trovato davanti. E soprattutto non poteva sapere che entrando in quella casa ha salvato la vita a quei due anziani, minacciati dal monossido di carbonio stava cominciando a saturare la loro abitazione in una frazione di Filattiera. Proprio la visita di quel parente ha interrotto una catena pericolosa: ancora poco e chissà. Sull’esatta dinamica dei fatti è ancora in corso la ricostruzione da parte dei carabinieri di Villafranca intervenuti per gli accertamenti del caso. Sembrano però esserci pochi dubbi sul fatto che a scatenare il monossido sia stata la stufa a legna usata dai due anziani (entrambi quasi novantenni) per scaldare la loro abitazione e ripararsi dal freddo pungente dell’inverno lunigianese.
Da chiarire cosa non abbia funzionato in quella stufa «revisionata come sempre a settembre prima di essere accesa» come sottolineato dal figlio della coppia. Il fuoco ha lentamente bruciato l’ossigeno nelle stanze, ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il parente della coppia una volta entrato in casa. Ha trovato i due anziani come intontiti, ha subito capito che la causa poteva essere ridonducibile alla stufa a legna: così senza perdere tempo ha chiesto l’intervento del 118 che a sua volta ha allertato vigili del fuoco di Aulla e carabinieri. Ai loro arrivo i sanitari hanno trovato i due anziani coscienti ma indeboliti, in particolare la donna: era scesa al piano terra per prima trovandosi così a stretto contatto con la stufa, ha inalato una maggiore quantità di monossido rispetto al marito rimasto in camera da letto al primo piano. Ad entrambi è stata applicata la mascherina con l’ossigeno di prassi in questi casi, prima del trasferimento d’urgenza all’ospedale di Pontremoli dove i sanitari hanno confermato l’intossicazione da monossido di carbonio. Col passare delle ore le condizioni dei due anziani sono via via migliorate tantochè già a fine mattinata l’uomo è stato dimesso, seguito in tarda serata dalla moglie, trattenuta qualche ora in più per accertamenti legati a precedenti «acciacchi». Stanno bene entrambi. Nessuna conseguenza per il parente che con la sua visita ha salvato la vita ai due anziani, così come per il figlio della coppia che ha dormito nella stessa casa dei genitori invasa dal monossido di carbonio.
«Mi sono alzato – racconta l’uomo – per andare a lavorare a Spezia come tutte le mattine. Quella stufa era stata revisionata a settembre proprio in previsione del suo utilizzo in inverno: ieri mattina mi ero però accorto che qualcosa non andava, così sono tornato in camera per dire ai miei genitori di non accenderla in attesa del mio ritorno». Cosa sia successo dopo è tutt’ora al vaglio dei carabinieri. «Quando sono tornato da Spezia – prosegue il 50enne – ho trovato in casa mio zio, le ambulanze del 118, carabinieri e vigili del fuoco. Mi hanno raccontato quanto accaduto ai miei genitori. Ora stanno bene, ci siamo presi tutti un grande spavento».